Crisi bancarie e crisi politica vanno a braccetto

Il peggior difetto della classe dirigente italiana è il conformismo autoassolutorio. La vicenda bancaria ne è una prova. Dopo la crisi dei subprime del 2008 (il crollo dei fondi immobiliari oggi suona sinistramente simile), le reazioni dei governi sono state diverse. Molte tempestive e adeguate. Gli americani hanno usato fondi pubblici per salvare i loro istituti. Così è stato nel mondo anglosassone. I tedeschi lo hanno fatto a piene mani (447 miliardi) finché le regole europee glielo hanno consentito e persino oltre. Gli spagnoli si sono affidati al fondo europeo. Cioè hanno messo a posto le loro banche anche con soldi nostri. Una beffa se si pensa che i guai di Monte Paschi nascono dal folle acquisto, nel 2007 per nove miliardi, di Antonveneta da Santander! Ci siamo cullati nella retorica nazionalista che le nostre banche, non avendo esagerato con i derivati, fossero immuni.L'editoriale di Ferruccio De Bortoli sul Corriere della Sera.

Quanto soffriamo per le nostre banche!

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Un'altra bolla finanziaria in vista?

La storia ci dice che le strette monetarie negli Usa hanno spesso avuto effetti traumatici . Senza andare troppo lontano, la bolla subprime è scoppiata proprio quando l'allora governatore della Fed, Alan Greenspan, preoccupato per un surriscaldamento dell'economia, rialzò i tassi dall'1% del 2004 al 5,5% del 2006. A quel punto il castello dei mutui a tassi variabili subprime concessi a tassi bassi tra il 2002 e il 2004 e dei derivati annessi ci ha messo un paio d'anni per crollare, culminando con il fallimento di Lehman Brothers nel 2008. Un articolo di Vito Lops su Il Sole 24 Ore.

Il super dollaro che spaventa i mercati

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Rischio Lehman Brothers 2.0

Ci troviamo in una nuova era, l’era glaciale della finanza. Le principali banche centrali, a furia di non affrontare gli eccessi degli ultimi anni della finanza (ad esempio evitando riforme nella direzione di una separazione tra banche tradizionali e banche di investimento) hanno assecondato le svariate bolle che la finanza privata ha creato, finendo anch’esse in bolla, ovvero tutte ad armeggiare con tassi azzerati e manovre di iniezione monetaria per contrastare il fisiologico rischio di deflazione globale che ne è scaturito. Un editoriale di Vito Lops su Il Sole 24 Ore.

Bolla finanziaria all'orizzonte, l'ennesima

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