Galan non è più deputato ma prende lo stipendio

È ancora imbullonato lì. Dopo aver patteggiato due anni e 10 mesi di carcere e la confisca di 2,6 milioni di euro. Dopo aver tignosamente ricorso in Cassazione contro il suo stesso patteggiamento. Dopo aver fatto spallucce all’invito della Presidenza della Camera a mollare la poltrona che dovrebbe esser occupata «con disciplina e onore». Macché: Giancarlo Galan non si schioda dalla presidenza della commissione Cultura. E non c’è modo di sollevarlo di peso. Un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera.

Un galeotto a Montecitorio che non si riesce a cacciare via

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Nepotismo nei Palazzi romani, scandalo sotto traccia

Oggi la presenza di coniugi nelle stanze dei bottoni della stessa amministrazione non scandalizza più davvero nessuno. Marito e moglie sono il capo servizio controllo parlamentare Carlo Lomaglio e la direttrice dell’ufficio pubblicazioni della Camera Consuelo Amato: figlia del magistrato ed ex capo dell’amministrazione penitenziaria Nicolò Amato. Marito e moglie sono Stefano Cicconetti, dirigente di Montecitorio ora in pensione, e la sua collega ancora in servizio Maria Teresa Calabrò: figlia del potentissimo ex presidente del Tar Lazio e dell’Agcom Corrado Calabrò. Marito e moglie sono Alessandro Palanza, ex vicesegretario generale della Camera e la funzionaria Martina Mazzariol. Attualmente vicepresidente della Fondazione Italiadecide di Luciano Violante, Palanza ha guidato a lungo un’amministrazione nella quale aveva un ruolo di rilievo anche sua sorella Maria Rita. Marito e moglie sono Pietro Calandra, alto dirigente del Senato poi finito all’autorità di vigilanza dei lavori pubblici su indicazione del Pd e la funzionaria di Palazzo Madama Stefania Boscaini. Un articolo di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera.

La Casta ingrassare e... fa ingrassare i famigli

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I super stipendi dei dipendenti della Camera, la difesa della Boldrini

Vale a dire che un commesso con qualche decina d’anni di servizio, guadagnerà ancora più del presidente del Consiglio dei ministri, più di un astronauta, di un primario di chirurgia oncologica o di un ingegnere. Insomma, se possibile sarà ancora peggio di prima, perché al danno si è unita la beffa”. Insomma, è ”una vergogna per precari, disoccupati,sottoccupati, cittadini che stentano ad arrivare alla fine del mese e che si vedono raggirati dai dipendenti della Camera e da chi ha votato questi presunti tagli ai loro stipendi”. Per Vecchio “sono centinaia i protetti dalla politica, ridicolmente vestiti in livrea come dei camerieri, grottescamente remissivi e servizievoli con i cosiddetti onorevoli, che per questa loro mansuetudine. Così il Fatto Quotidiano.

Renzi strlila, ma i privilegi per la Casta restano tutti

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