La politica non vuole ridurre i costi

Le province! Manco il tempo di inumare col referendum la riforma Renzi e grandinano le proposte di rilanciare le «vecchie», care province. Coi loro presidenti eletti, i consiglieri eletti, portaborse e reggipanza. Buon compleanno, Casta. Dieci anni dopo lo scossone dato dagli italiani nella scia dell’inchiesta partita dal Corriere sui costi esorbitanti della cattiva politica, il primo rigurgito viene su da lì. L'editoriale di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera.

La Casta sempre più Casta

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I parlamentari lavorano poco e guadagnano molto

Conti alla mano e tenendo conto dell’indennità mensile di un parlamentare (fissata dal 2012) di 10 mila 675 euro lordi (circa 5246 euro netti) possiamo indicare che per ogni ora «lavorata» un nostro rappresentante nell’emiciclo della Repubblica ha percepito 122 euro. Una cifra non proprio modesta. L'articolo di Paolo Festuccia su La Stampa.

La Casta piange, milioni di italiani non arrivano a fine mese

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Abolire i vitalizi, il sogno del premier

L’ipotesi sul tavolo dell'esecutivo Renzi è quello di intervenire con il ricalcolo attuariale sui vitalizi di ex parlamentari ed ex consiglieri regionali di importo superiore ai 63.700 euro lordi annui, circa 5.300 euro mensili. Le persone coinvolte sarebbero 2 mila e i loro assegni, secondo le stime, potrebbero subire tagli molto consistenti. Dell’ordine del 49-50 per cento. Con un risparmio certo modesto, in confronto alle esigenze del bilancio statale, ma niente affatto trascurabile considerando il piccolo universo che verrebbe interessato: un centinaio di milioni. Ciò significa che l’esborso pubblico per i vitalizi parlamentari e regionali, oggi pari a 400 milioni, si ridurrebbe di un quarto. Un articolo di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera. 

Una sforbiciata ai privilegi della Casta? Si può, se lo si vuole

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