L'economia continentale non decolla

Francia e Italia, come nell’intervento dei rispettivi responsabili per gli Affari europei che riportiamo, parlano di un’area euro più politica: un Parlamento dell’unione monetaria, un bilancio comune. A Berlino invece le sensibilità sono diverse. P er la prima volta la Germania sembra voler andare avanti senza curarsi del consenso di Roma e soprattutto di Parigi. Del progetto di Wolfgang Schäuble di assegnare la vigilanza sui bilanci dei governi a un organo «indipendente», togliendola alla Commissione, colpisce la motivazione: il presidente dell’esecutivo comunitario Jean-Claude Juncker era il candidato del Partito popolare alle Europee, dunque ha una legittimità politica e non può svolgere un compito tecnico come il controllo delle regole su deficit o debito. Berlino cerca di rimuovere la discrezionalità della politica dal funzionamento dell’unione monetaria. Vede le norme dell’euro come condizioni tecniche da rispettare, anche se riguardano il modo in cui i governi tassano e spendono. 

Grexit non è scongiurata

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Più poteri alla Bce

La miopia dell'Intesa del 13 luglio può divenire una tenaglia reputazionale per la nostra banca centrale. Una tenaglia che mostra come la miopia dei politici europei è merce che viene da lontano. Dal momento cioè in cui si decise che la Bce, fino al quel momento efficace gestore della politica monetaria, avrebbe dovuto divenire responsabile anche della stabilità bancaria. Per centralizzare la supervisione bancaria si sarebbe potuto pensare anche a soluzioni istituzionali diverse, come la creazione di una Autorità Unica di Supervisione Europea, gemella come ruolo e poteri alla Bce, magari facendo evolvere istituzionalmente l'attuale Autorità Bancaria Europea (Eba), oggi autentico figlio di un dio minore nell'architettura europea. Invece i miopi politici europei hanno preferito i vantaggi di breve periodo di avere una istituzione monopolista della politica monetaria e della vigilanza, barattandoli con i costi di più lungo periodo, vale a dire con i rischi di efficacia sia per la politica monetaria che per la politica di vigilanza, per non parlare dei rischi reputazionali per la banca centrale ed i suoi vertici. Un articolo di Donato Masciandaro su Il Sole 24 Ore.

 

Grexit più lontana grazie alla Bce

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La vittoria di un spericolato Tsipras

Le semplificazioni manichee, il trionfo di apodittici luoghi comuni, che oggi guidano gli assalti dei partiti anti-sistema come la paludata propaganda dei partiti “perbene”, non offrono un quadro onesto e veritiero della realtà europea. Quando si afferma che la Germania paga troppo per un euro inquinato dalla presenza greca e i suoi cittadini soffrono troppo per i bassi tassi che deprimono conti e risparmi, si tace sui benefici, 90 miliardi, che quei tassi fruttano alle casse dello Stato e all'orgoglio tedesco del pareggio di bilancio per il secondo anno consecutivo. Per non dire dei vantaggi competitivi per le loro imprese. Un articolo di Adriana Cerretelli su Il Sole 24 Ore.

   

L'Europa teme molto Grexit

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