A parole l'Italia ha svoltato, nei fatti no

Nel 2016 il Pil dell’Italia crescerà poco più dell’1% (e anche questo non è dato per scontato), mentre i prezzi potrebbero restare sostanzialmente fermi. Nello scenario più pessimistico il Pil (reale) cresce più o meno dell’1% e i prezzi diminuiscono di qualche decimale, quindi il Pil nominale rischia di progredire di un modestissimo 0,7 o 0,8%. Interessante editoriale di Luca Ricolfi su Il Sole 24 Ore.

Caro Renzi, con la demagogia il Pil no cresce

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Preoccupa il rallentamento dell'economia mondiale

 Il Pil delle economie avanzate potrebbe crescere di 5 punti percentuali addizionali se gli investimenti in ricerca e sviluppo del settore privato aumentassero del 40% grazie all’aiuto di incentivi fiscali. In assenza di iniziative incisive, l’alternativa è rassegnarsi a un quadro di crescita fiacca che espone, tuttavia, l’economia mondiale a una molteplicità di rischi depotenziando la capacità di reazione dei policymakers a shock avversi. L'editoriale di Domenico Lombardi sul Il Sole 24 Ore.

L'Italia non riparte, lo afferma il Fmi

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Il mondo gravato da un debito-monstre

Il regime di stagnazione, o di lenta crescita, che si profila all’orizzonte, con l’inedito cocktail di prezzi e produzione entrambe stagnanti, non abbia le sue radici ultime in errori macroscopici ed evidenti (che pure ci sono stati) da parte delle autorità che governano le nostre economie ma sia, per così dire, cablato nelle scelte di fondo delle nostre moderne società “arrivate”. L'editoriale di Luca Ricolfi su Il Sole 24 Ore.

La crisi economica sta durando troppo, urge intervenire

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