Il mondo immaginifico di Maurits Cornelius Escher

Il mondo immaginifico di Maurits Cornelius Escher

L’immaginazione va a braccetto con il rigore geometrico nel variegato universo  dell’artista olandese Maurits Cornelis Escher, nelle cui opere potremmo letteralmente immergerci per sperimentare una differente ed intrigante dimensione dello spazio. Un’antologica con  circa 200 pezzi e le creazioni più emblematiche del suo stile che lo hanno reso famoso in tutto il mondo, sarà visitabile al Museo degli Innocenti di Firenze dal 20 ottobre 2022 al 26 marzo 2023. La scelta di questo luogo per un artista come Escher che, da tempo vanta nelle mostre a lui dedicate un record di visitatori, ha un significato aggiuntivo, come racconta nel catalogo Maria Grazia Giuffrida, Presidente dell’Istituto. Esso è dato dalla presenza, in ogni sezione della mostra, di giochi e installazioni pensati appositamente per i più piccoli. L’Istituto degli Innocenti da sei secoli si occupa di accogliere, educare e far crescere i bambini. E continua ancora oggi questa mission. Siamo quindi particolarmente felici che il “progetto Escher” rivolga ai più piccoli una speciale attenzione, proponendo nei nostri spazi un’esperienza in grado di avvicinare giovani e giovanissimi all’opera stupefacente di questo grande artista. La meraviglia  caratterizza infatti lo sguardo dell’infanzia così come il lavoro dello stesso Escher, che soleva affermare: lo stupore è il sale della vita. Anche la stessa Regione presenta riferimenti importanti con  l’autore perché quando negli anni Venti del ‘900, egli, con due amici decise di visitare l’Italia centro- settentrionale, fu affascinato dai paesaggi toscani. Nel suo ricordo del viaggio in calesse verso San Gimignano, l’avvicinarsi delle diciassette torri del paese  trasforma la realtà in sogno. Grande è quell’incredibile bellezza che lo lascia smarrito. Dopo un breve soggiorno in Olanda, l’arte e la natura della penisola furono quindi per lui una calamita irresistibile che lo spinsero a ritornare. In quel viaggio si recò anche in Meridione e sulla costiera amalfitana conoscerà la sua futura moglie con cui rimarrà nel nostro paese fino al 1935, quando l’inasprimento del regime fascista gli fece preferire la Svizzera. In quegli anni le nuove concezioni scientifiche come la teoria della relatività e la meccanica quantistica avevano esercitato il loro fascino anche sui nuovi movimenti artistici. Cubisti, simbolisti, divisionisti e futuristi “leggevano” e interpretavano il mondo reale in maniera diversa, distaccandosi dalla rassicurante visione euclidea dello spazio. Escher ebbe modo di vedere l’opera di Balla … Il gusto delle suddivisioni geometriche nella serie delle Compenetrazioni iridescenti del 1912  che segnano il passaggio di Balla dal divisionismo al futurismo, può aver contribuito a rafforzare nell’olandese quella vena geometrica già espressa in opere come la xilografia Bellezza  del 1921… scrive nel catalogo Federico Giudiceandrea - uno dei più importanti esperti di Escher al mondo e, curatore della rassegna assieme a Mark Veldhuysen, CEO della M.C. Escher Company. Lo  studio dei paesaggi e della natura rigogliosa dell’Italia porta  Escher a rivolgere la sua attenzione alle strutture  che costruiscono  i paesaggi cosi  come alle piante e agli animali, come spiega egli stesso in una sua lettera da Ravello.  L’artista intende cercare la bellezza nelle cose più piccole, come una pianta di muschio e fermarsi a descriverla negli elementi minimi, basilari. La sua arte in continua evoluzione si matura anche nel contatto diretto con quella antica e subisce, in particolare, le suggestioni dell’architettura medievale che ritrovava nei borghi  italiani. Un’affinità particolare lo legò poi alle concezioni estetiche dell’architetto barocco Francesco Borromini. Nel 1936 si recò in  Spagna. Visitò Granada, dove era già stato nel 1922, e l’Alhambra divenne un’occasione per studiare in maniera più approfondita le tassellature moresche che ne decoravano le pareti. Quest’esperienza segnò una svolta fondamentale nella ricerca figurativa di  Escher che da allora si dedicò allo studio sistematico del riempimento regolare del piano mediante figure geometriche ripetute all’infinito, senza sovrapposizioni e senza lasciare spazi vuoti. Tali invenzioni fanno parte di un catalogo di 137 acquarelli che  egli utilizzò come motivi base per le metamorfosi e le tassellature. La xilografia Metamorfosi II del  1939-40, è considerata uno dei suoi capolavori. L’idea di trasformazione è visibile pienamente nella quarta sezione della mostra. I suoi tasselli si compongono per mutare uccelli in pesci o forme astratte in soggetti animati o viceversa, come la lucertola che diventa una cella d’alveare. Progressivamente abbandonò i paesaggi per approdare verso l’astrazione mentre in  molte sue  opere, in maniera originale,  le superfici si compenetrano  e  si specchiano. In occasione del Congresso Internazionale di Matematica, svoltosi ad Amsterdam nel 1954, strinse relazioni con la comunità di matematici. Essi  gli offrirono nuovi spunti  per quelle che si possono definire strutture impossibili. Già in Natura morta con specchio  del 1934  Escher aveva in parte rivelato  il gusto per le raffigurazioni impossibili: nello specchio della toeletta da camera si riflette, in maniera contrastante, un vicolo del borgo di Villalago. Ascesa e discesa, Belvedere, Cascata, Galleria di stampe e Relatività sono i suoi capolavori che esemplificano  il suo complesso rapporto con la matematica, la geometria e le composizioni infinite. La particolarità e singolarità della sua espressione artistica ha prodotto una vera e propria Eschermania a cui è dedicata l’ottava e ultima sezione della rassegna. Si possono  individuare suoi  riferimenti in vari ambiti. Le sue immagini si ritrovano sulle copertine degli album dei musicisti pop degli anni Sessanta e  molti pittori contemporanei e artisti digitali sono stati influenzati dalle creazioni del grafico olandese. Stilisti di fama internazionale come Chanel si sono lasciati suggestionare dalle sue opere e anche il mondo dei fumetti e dei cartoni animati ha inventato i suoi personaggi ricevendo suggerimenti dalle sue geometrie. Con il patrocinio del Comune di Firenze e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la M. C. Escher Foundation, Maurits e In Your Event. Il catalogo è pubblicato da Maurits.

                                                                                        Patrizia Lazzarin, 19 ottobre 2022

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