I derivati sono nulli, gli enti locali sorridono

I derivati sono nulli, gli enti locali sorridono
  La sentenza è della Corte di Cassazione del 12 maggio, e i suoi effetti potrebbero essere catastrofici per qualche banca ma enormemente benefici per enti locali e imprese. Torniamo indietro. Per quasi quindici anni banche italiane, ma soprattutto estere, hanno piazzato a 797 enti locali e lungo tutto il Paese migliaia di contratti derivati, sconosciuti ed incomprensibili ai più. Comuni, Province e Regioni si sono trovati, senza saperlo, con buchi miliardari, e gli effetti di quei contratti durano ancora oggi e lo faranno per molti anni a venire, dato che alcuni hanno durata trentennale. Si tratta molto spesso di scommesse camuffate da assicurazioni, dove è l’assicurato a fare da assicuratore alla banca. Dopo perdite gigantesche, nel 2014 il Governo li ha vietati, ma il Ministero dell’Economia conta oggi ben 149 enti territoriali ancora coinvolti, che ogni anno pagano, oltre agli interessi sul debito, 250 milioni per i derivati (fonte Eurostat). Le perdite potenziali invece stimate dalla Banca d’Italia solo verso le banche italiane (Unicredit, Bnl, Mps, Intesa) sono di 1 miliardo. Il Data Room di Milena Gabanelli sul Corriere della Sera.

I derivati agli enti locali? Nulli, parola della Cassazione

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