L’uomo del Navigator è naufragato

Se n’è ghiuto, come dicono a Pomigliano d’arco, se n’è andato, insalutato ospite. Domenico «Mimmo» Parisi, l’uomo venuto dal Mississippi per regalarci i navigator e messo da Luigi Di Maio al vertice dell’Anpal, Agenzia nazionale politiche attive lavoro, è tornato negli Stati Uniti senza regalarci il miracolo promesso: con una semplice app avrebbe dovuto rivoluzionare il mondo dell’occupazione in Italia. La app del Mississippi era profilata in modo tale da fornire questi dati: dov’è il posto di lavoro, quali le condizioni contrattuali, quanto il monte ore di lavoro e quanto lo stipendio. Facile no? Facilissima se usata dai navigator, quei «facilitatori» assunti da Di Maio con il compito di assistere i beneficiari del reddito di cittadinanza nella ricerca di un posto di lavoro. Risultato? Un bluff, scampoli di specialismi destinati al fallimento. Adesso a Parisi contestano persino le spese: 71 mila euro per i voli con gli Stati Uniti, 50 mila per il noleggio auto con conducente, 30 mila euro per l’affitto di una casa. «Tutto rigorosamente non rendicontato», secondo le opposizioni, che chiedono le sue dimissioni dall’Anpal. Speriamo che la tragedia del coronavirus finisca in fretta, ma speriamo anche che ci riporti con i piedi per terra, che il nostro destino non sia più nelle mani di un passante sconosciuto o di una sbornia populista.

Aldo Grasso – Corriere della Sera – 12 aprile 2020

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