Palazzo Chigi sfida i mulini al vento, come Don Chisciotte

Palazzo Chigi sfida i mulini al vento, come Don Chisciotte

I principi alla base del Patto di Stabilità e Crescita non sono complicati e sono sostanzialmente due. Il primo è legato al deficit. È vero che i paesi sono tenuti a mantenere un deficit inferiore al 3% del prodotto interno lordo ogni anno, ma è anche vero che il trattato ha come obiettivo principale la sostenibilità delle finanze pubbliche nel medio-lungo termine. Ciò significa che la Commissione usa come guida il deficit strutturale, cioè una misura del saldo di bilancio aggiustata per gli effetti del ciclo economico e di spese o entrate una tantum. Il secondo è invece legato al livello del debito. Governi altamente indebitati come l’Italia sono sotto osservazione speciale e viene loro richiesto di ridurre il rapporto debito pubblico su Pil e di mantenere deficit più bassi possibile. Il deficit, altrimenti chiamato indebitamento netto, è infatti la variabile che regola la traiettoria del debito, insieme alla crescita economica e all’inflazione. Il commento di Claudio Baccianti su linkiesta.

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