Davos, l'Italia non se la fila più nessuno

Davos, l'Italia non se la fila più nessuno

A Davos, sull’Italia è calato il silenzio. Non se n’è proprio parlato. C’era di nuovo Padoan, c’era Mario Monti e un gruppo (non nutrito) di donne e uomini d’impresa. Ma era come se non ci fosse il Paese. Non nelle discussioni. In parte, per le ragioni giuste: la minaccia di una crisi bancaria italiana si è allontanata, da quando il governo ha messo 20 miliardi sul tavolo per i salvataggi. In parte però è per ragioni meno auspicabili. Mentre la comunità internazionale si chiede cosa accadrà con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca o con la Brexit, sparisce lo spazio mentale di occuparsi di ciò che — a torto o a ragione — si percepisce come molto meno rilevante. Federico Fubini sul Corriere della Sera.

Davos, l'Italia dimenticata

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