L'Europa è in declino e nella Bce si briga

L'Europa è in declino e nella Bce si briga

Una deflazione dei conti innescata dalla politica della Bce sarebbe esiziale nella attuale situazione delle banlieue di Parigi. In aggiunta, l'esempio francese di sfida alle decisioni comunitarie, se dovessero prevalere le due Le Pen, si verrebbe a sommare a quello tedesco invogliando gli imitatori del centro Europa. Quando la signora Merkel invitò i profughi della Siria a emigrare in Germania diede una misura della forza raggiunta dal plesso produttivo della economia tedesca, e della forza della piena occupazione della forza lavoro, compresi i lavoratori meno essenziali e più marginali anche dei paesi vicini alla Germania, come quelli della Mittel Europa. Si risentirono coloro ai quali si accollava l'onere della sistemazione dei profughi siriani sul territorio, ma la forza della economia tedesca non era in nessun modo messa in dubbio. Il signor Weidmann comunque può ritenere che le sue sfide all'interno del Consiglio della Bce potranno restare senza eco in Germania e invece dargli il senso di avere finalmente vinto una partita contro i keynesiani del resto del mondo. Ora nelle menti di parecchi europei, ma anche di altri continenti non è più di moda sentirsi "siamo tutti keynesiani comunque", perché per far ripartire l'economia l'interventismo sembra una politica necessaria come l'antibiotico contro le infezioni, a prescindere dalle convinzioni teoriche. Innanzitutto si prende e poi si discute dei massimi sistemi economici. L'articolo del prof. Marcello De Cecco su la Repubblica.

Bce, Draghi e Weidmann, la guerra continua

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