Renzi e lo spread ai minimi

da internet

Acquistando titoli sovrani, la Bce prosegue nel ridurre i tassi d’interesse di lungo termine. Il costo dei prestiti alle imprese e dei mutui alle famiglie è infatti sceso fin dai primi annunci del programma, con segnali di convergenza anche da Italia e Spagna. Anche i volumi di credito bancario sono tornati a crescere da gennaio grazie al costo di finanziamento bancario più basso. C’è cioè qualche segnale di trasferimento della liquidità bancaria all’economia che in passato era mancato. Tra gli istituti di credito si sta creando un po’ di pressione competitiva che li spinge a non sedersi sul denaro, ma a competere per prestarlo, come testimonia la riduzione dei margini. Le banche attribuivano la loro riluttanza a offrire credito alla carenza di domanda. Secondo la Bce invece, l’allargamento dei cordoni delle banche ha resuscitato la domanda di credito in quasi tutti i paesi dell’area euro fin dall’ultimo trimestre del 2014. Nelle banche è in atto una ricomposizione dei portafogli, escono i titoli pubblici di cui calano i rendimenti ed entrano attività più rischiose. Riducendo il costo del credito si aumenta il numero di investimenti il cui rendimento supera il costo del finanziamento e così si stimola l’attività economica. Un editoriale di Carlo Bastasin su Il Sole 24 Ore.

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