Salvataggio banche, lotta dura con Berlino

 I paesi del Sud sono in una crisi di debito pubblico causata dalla loro scarsa competitività, cioè dal fatto di avere salari privati troppo alti (ma che c’entra il debito pubblico coi salari privati?); dato che il deficit è brutto, il surplus è bello, quindi la Germania non deve cooperare e chi è in crisi deve fare i compiti a casa (ma se nessuno fosse in deficit, come farebbe la Germania a essere in surplus?). Con questi presupposti, è ovvio che tu ti opponga allo schema europeo di assicurazione dei depositi (Edis, European Deposit Insurance Scheme), offrendoci, in alternativa, il ricorso alla Troika. Una risposta del prof. Alberto Bagnai a Lars Feld che ha suggerito a Renzi di farsi consigliare dalla Troika, come ha fatto la derelitta Grecia.

Berlino salva le banche tedesche, l'Italia non può

Leggi tutto...

Renzi sbaglia ad attaccare la Merkel

Crisi bancarie: si è accettato che la Germania spendesse fra 240 e 270 miliardi per salvare le proprie banche, mentre a noi è stato proibito. Innanzitutto Berlino lo ha fatto quando ancora le regole lo consentivano. Ma al di là delle regole, la differenza è che gli investitori sono disposti ad acquistare una tale quantità di nuovi titoli pubblici tedeschi, mentre è dubbio che l’Italia, anche se potesse, riuscirebbe ad emettere ad un costo ragionevole 200 miliardi di nuovo debito per ricapitalizzare con denaro pubblico le nostre banche. Quindi dovremmo ricorrere, come fece la Spagna, al Fondo salva Stati e ciò significherebbe sottoporsi alla vigilanza della troika. Addio alla tanto invocata flessibilità! Un editoriale di Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera.

Banche, il premier sbraita ma non otterrà i risultati auspicati

Leggi tutto...

Bail in, vicenda non chiusa

Con la nuova procedura di bail-in che si profila all’orizzonte, cercare scappatoie, colpevoli o sperare in marce indietro dell’Europa non appare sensato. Meglio dare subito risposta ai legittimi timori dei risparmiatori. Oggi, e non solo in Italia, si sente l’esigenza di authority più forti e con ruoli ben distinti sulla base degli obiettivi da raggiungere, non sulla sola tipologia dei soggetti vigilati. Servono leggi più severe sugli abusi bancari, con sanzioni come quelle americane o inglesi che prevedono pesantissime revocatorie sugli stipendi e sui bonus dei banchieri disonesti. Ma soprattutto, serve una giustizia veloce ed efficiente per garantire al cittadino, all’impresa e al risparmiatore non solo la certezza del diritto ma anche quella della pena. Se poi Bruxelles sarà in grado di dotarsi di una governance più equilibrata, di una vera leadership capace di garantire regole e diritti uguali per tutti e per ogni Paese, sarà più facile riportare la fiducia sulle banche, sulle istituzioni e sul futuro stesso dell’Eurozona. L'editoriale di Alessandro Plateroti su Il Sole 24 Ore.

Ue, è sempre la Merkel a dettare le regole di comportamento

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Newsletter

. . . .