Divieto di dribbling

Quali comportamenti virtuosi andranno tenuti durante la tanto attesa Fase Due? Uno dei pochi pregi della clausura era la sua semplicità: restate in casa e ciao. Ma appena la porta si aprirà, cominceranno i problemi. Quelli sociali li lascio esaminare a chi è qualificato per farlo. Ma se ne presenteranno anche di più banali. Il figlio di un vicino mi ha chiesto se ai giardini si potrà giocare a pallone. «Da lontano», ho risposto. Il piccolo bomber ha espresso perplessità: «Da lontano?». E io, ormai in trance: «Solo passaggi lunghi o tiri dalla distanza». «E i dribbling?». «I dribbling sono vietati. Il presidente del Consiglio dovrebbe annunciarlo nella consueta conferenza di mezzanotte. Niente dribbling. Al massimo tunnel sotto le gambe, ma girando molto al largo». Lui ha cambiato argomento: «Al mare potrò salire sul canotto di mia cugina?». «Certo, purché senza tua cugina. Solo parenti di primo grado, se conviventi. Oppure, per garantire il rispetto delle distanze, il canotto dovrà avere le dimensioni di uno yacht». «E se a mia cugina viene un crampo in acqua?» ha insistito. «Ma non hai letto la circolare ministeriale? I crampi sono vietati, come i dribbling. Se ti tuffi per salvarla, arriva un elicottero e ti fanno la multa. Però potrai lanciarle un salvagente, dopo averlo disinfettato». Non ho avuto il coraggio di rivelargli il probabile sbocco della Fase Due: non sapendo né cosa poter fare, né come farlo, ci richiuderemo tutti in casa. Stavolta di nostra volontà.

Massimo Gramellini – Corriere della Sera – 17 aprile 2020

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