La scuola cambia pelle, proposte del Cidi

  • Pubblicato in Cultura

Attraverso quale motore la scuola esplica la sua principale funzione, cioè la produzione di apprendimento da parte di tutti i suoi e le sue utenti? Vorrà dire qualche cosa anche soltanto  il fatto che   genitori e studenti parlano bene o male della scuola secondo le qualità degli e delle insegnanti che hanno incontrato. Per non parlare poi di come  gli esiti delle valutazioni internazionali  sulla preparazione degli allievi  implichino sempre un giudizio sulle  qualità dei docenti. Quindi bisogna migliorarne e aggiornarne  le competenze, attraverso una adeguata formazione iniziale e in servizio. Così Maria Luisa Iori sul sito www.cittafutura.al.it.

La Buona Scuola per il Cidi

Leggi tutto...

Scuola, premiare il merito, i ragazzi capiscono

Le scuole devono avere più autonomia per dare stabilità e dignità sociale ai docenti, organizzare meglio un lavoro complesso e sempre meno standardizzato, capace di sostenere davvero le parti deboli, le inclinazioni e la scoperta delle parti sconosciute di ogni ragazzo. Va sostenuta la capacità dei gruppi docenti di gestire la relazione educativa, trasformare la didattica, promuovere comunità, sostenere le fragilità, dialogare tra scuola e altri luoghi dell’apprendere e famiglie, riconquistare alla scuola chi ne cade fuori. Per i luoghi della dispersione scolastica di massa va creata una forte regia nazionale. Va sostenuto e pagato il tempo di preparazione, formazione e riflessione dei gruppi docenti. La valutazione partecipata di tutto il sistema d’istruzione va estesa e migliorata. Così Marco Rossi Doria su La Stampa.

Ripartire dalla scuola

Leggi tutto...

Piemonte: gli errori del governatore Cota

  • Pubblicato in Cultura

Ma com’è possibile che in Piemonte sia passata una legge che non ha eguali in tutta Italia? Il veto di una scuola privata impedisce l'apertura di una scuola pubblica! Clamoroso.  Uno dei suoi padri, l’ex assessore Giampiero Leo (allora Pdl, oggi Nuovo Centro Destra) spiega innanzitutto che il diritto di veto è reciproco: «La norma non impedisce solo la presenza di asili statali nel caso in cui siano presenti sul territorio altri parificati capaci di soddisfare la domanda, ma anche il contrario», ha dichiarato ieri a «La Stampa». E poi vuole chiarire che si tratta di un provvedimento pensato per razionalizzare i costi. Infatti, le scuole paritarie costano alla pubblica amministrazione meno di quanto costino quelle pubbliche; e dove non ci sono molti bambini, si cerca di evitare due scuole mezze vuote. Così Michele Brambilla su La Stampa. 

E'guerra tra scuola pubblica e scuola priivata

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Newsletter

. . . .