L'età fragile

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L’età fragile, l’ultimo romanzo della scrittrice teramana, Donatella Di Pietrantonio, vincitrice già del premio Strega Giovani 2024, è ambientato nella sua terra, così come lo è stato anche il suo primo libro edito nel 2011, Mia madre è un fiume e poi il secondo nel 2014, Bella mia e  Borgo Sud nel 2020. L’Arminuta del 2017 che vincerà quell’anno il premio Campiello e diventerà nel 2021 film, con la regia di Giuseppe Bonito ottenendo il David di Donatello,  mostra  sempre la volontà dell’autrice di raccontare storie che prediligono come scenario l’Abruzzo.

Un territorio ricco di bellezza e di peculiarità, dove sembrano forgiarsi donne e uomini forti che rivelano in modi diversi anche l’attaccamento a quei luoghi. Contrasta come in un’architettura musicale  il titolo del romanzo che scorre succedendosi nelle pagine che si inseguono veloci in una narrazione che si fa sempre più avvincente  e crea pause utili a riannodare i fili di differenti vicende iniziate e sospese.

Leggendo il libro si colgono stralci di  una vicenda lontana, accaduta nel 1997 e che riempì le pagine di cronaca nera del tempo. Nell’agosto di quell’anno furono uccise  due giovani ragazze padovane sul monte Morrone in Abruzzo da un pastore macedone,  mentre una terza, che si era finta morta, riuscì a salvarsi.  Giovani e piene di sogni sono anche  nel libro di Donatella di Pietrantonio,  le tre ventenni che subiscono lo stesso destino e che conosciamo nel ricordo della protagonista che era  amica di Doralice, una delle ragazze aggredite  che tuttavia riuscì a scappare dandosi per morta.

 Sono poi diverse le dinamiche della fuga nella realtà e nel libro,  ma quello che appare evidente è la spontaneità, la bellezza e nello stesso tempo la fragilità di un’età che viene violata. Il desiderio di andare   contro le regole e di cercare una propria strada spesso differenziandosi dai genitori che chissà per quale ragione avevano altre aspettative e desideri, distingue questo periodo della vita.

 L’età fragile nel romanzo appare anche   quella  della giovane figlia della protagonista,  Amanda che dopo aver scelto Milano come città dove studiare e abitare, torna a casa delusa. Lì ha dovuto sperimentare la perdita  della fiducia negli esseri umani,  quando viene ferita da uno scippatore che le strappa la borsa. Delusione che si unisce al senso di solitudine che prova quando tornata a casa trova la compagna di stanza impegnata a studiare per un esame a breve scadenza  e che  le presta poca attenzione.  Sola si sente anche quando chiama la madre che minimizza l’accaduto.

Episodio che poi la mamma e  qui narratrice, rivivrà nel ricordo  evidenziando le sue responsabilità. Allora l’età fragile mostra anche l’ambiente a volte non adatto ad accogliere la sensibilità di anime che avanzano nel mondo cercando di svelarne i contorni, ma che spesso non trovano le corrispondenze capaci di restituire loro armonia. 

L’età fragile di Pietrantonio ci avvicina alle tante … infine debolezze degli esseri umani, costretti a volte a  vivere e lavorare in luoghi che non hanno scelto. Dentro  quel mondo cogliamo anche la possibilità di riscatto e la voglia di ricominciare come quella che  rianima una giovane che fino a ieri sembrava aver rinunciato a  volere e lottare.

 Allora è bello … perché la rinascita si accompagna alla speranza … tinge di gioia gli occhi di una madre, di un nonno, di un’amica anche molto più grande di te … Allora ci auguriamo che i tanti giovani che adesso vediamo attraversare crisi, anche profonde, di acquisire  la consapevolezza del loro valore e di camminare lungo la strada della vita avendo il coraggio di guardare al futuro .… Il romanzo di Donatella Di Pietrantonio aiuta  a vedere il sole fra le nubi.

Patrizia Lazzarin, 29 giugno 2024

     
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Mondo del libro e intelligenza artificiale

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Torna per il secondo anno consecutivo il seminario internazionale dell’Associazione Italiana Editori (AIE) dedicato all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel mondo del libro. L’appuntamento online dedicato agli operatori si svolge il 3 luglio e fa parte di un ciclo di incontri lungo tutto il 2024 che l’Associazione dedica a questa tecnologia.

Dallo scorso marzo si sono succeduti incontri che hanno affrontato e affronteranno nei prossimi mesi i temi del diritto d’autore, dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la comunicazione editoriale, delle condizioni di licenza e dei rischi legali, di come utilizzare al meglio questa tecnologica attraverso i prompt, ovvero le interrogazioni in input, e altro ancora.

Tutti i corsi sono organizzati e gestiti da Ediser, società di servizi di AIE.

Il seminario del 3 luglio, intitolato Intelligenza Artificiale un anno dopo. Evoluzioni, sviluppi e opportunità per il settore editoriale, si svolgerà online dalle 9.30 alle 13.30, in italiano e inglese con servizio di interpretariato.

A un anno dal primo seminario che AIE ha organizzato – spiega il presidente Innocenzo Cipolletta – lo scenario è evoluto rapidamente, sia dal punto di vista tecnologico che legislativo, penso ad esempio all’AI Act approvato dall’Unione Europea. Il nostro obiettivo è fornire a editori e professionisti una cassetta degli attrezzi il più completa possibile e che comprenda sia strumenti pratici per il lavoro editoriale di tutti i giorni che inquadramenti teorici per interpretare i grandi cambiamenti in atto”.

La prima sessione si aprirà con una panoramica internazionale sull’evoluzione della normativa sul diritto d’autore, per poi passare a un approfondimento del fenomeno nel mondo accademico dove l’impatto è stato forte. Seguirà poi un focus sull’evoluzione avvenuta nel corso di quest’anno che presenterà gli ultimi sviluppi dell’intelligenza artificiale generativa. In conclusione, un approfondimento su come siano evoluti anche gli accordi di licenza tra provider ed editori e sulle implicazioni che questi potranno avere in futuro.

La seconda sessione offrirà invece una panoramica di casi concreti attraverso la presentazione di case history internazionali provenienti da alcuni settori specifici del mondo editoriale.

Sul sito di AIE si possono trovare il programma completo del seminario e i suoi costi.

Patrizia Lazzarin, 28 giugno 2024

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Sono 35.000 i libri italiani accessibili

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Fondazione LIA - Libri Italiani Accessibili compie 10 anni e festeggia con un catalogo di 35mila titoli: tanti sono oggi in Italia i libri accessibili alle persone cieche e ipovedenti certificati dalla Fondazione creata nel 2014 dall’Associazione Italiana Editori (AIE) con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) e diventata oggi riferimento a livello europeo.

Un traguardo importante per l’organizzazione non profit che promuove l’accessibilità nel campo editoriale, accompagnando case editrici e aziende verso gli obiettivi dell’European Accessibility Act che impongono entro il 2025 la piena accessibilità dei nuovi prodotti e servizi editoriali.

Ad avviare l’attività è stata AIE nel 2011 con il “Progetto LIA” che si poneva l’obiettivo di creare il primo catalogo di libri digitali accessibili e disponibili nei tradizionali canali distributivi. È così nato www.libriitalianiaccessibili.it, un catalogo in crescita e in continuo aggiornamento con le novità editoriali italiane accessibili. Il 22 maggio del 2014, per raccoglierne l’eredità e garantirne la sua continuità nel tempo, AIE ha costituito Fondazione LIA. Nel 2017 UICI è entrata a far parte della Fondazione come membro istituzionale e nel 2019 si sono aggiunte la Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” di Monza e l’Associazione Italiana Dislessia.

Il catalogo di libri accessibili è cresciuto nel tempo fino al traguardo di oggi, raggiunto grazie agli editori partecipanti della Fondazione e al sostegno del Ministero della Cultura. Oggi Fondazione LIA ha ampliato le proprie attività.  Da un lato, lavora a fianco delle istituzioni e di tutta la filiera editoriale per permettere alle persone con disabilità visiva di avere pieno accesso alla produzione libraria, con la stessa qualità di lettura e possibilità di scegliere tra le novità editoriali che hanno tutti i lettori. Dall’altro, LIA ha all’attivo diverse collaborazioni e si occupa di servizi alle aziende, affiancando quelle realtà italiane e straniere che vogliono mettere al centro della progettazione la persona, creando ecosistemi digitali che siano accessibili a tutti

Rodolfo Masto, presidente di Fondazione LIA, ha augurato “numerosi altri anniversari come questo a una realtà che è promotrice di un cambiamento significativo”. Masto ha ricordato in particolar modo l’impegno di LIA in “alcune iniziative di importante valore sociale che, grazie al supporto delle istituzioni, hanno formato alla lettura accessibile operatori culturali, ragazzi e ragazze con disabilità visiva e persone a rischio di digital divide, ma hanno anche contribuito a sensibilizzare ogni cittadino sul tema grazie ai Reading al buio nelle scuole e a quelli rivolti al pubblico generalista”.

 Innocenzo Cipolletta, presidente di AIE ha dichiarato: “Fondazione LIA racchiude in sé alcune delle caratteristiche che meglio contraddistinguono la nostra Associazione e i suoi obiettivi: innovazione tecnologica, supporto agli editori, internazionalizzazione, sostegno alla diffusione della lettura presso tutte le fasce di popolazione. Il nostro supporto alla Fondazione che è oggi riferimento europeo per le politiche di accessibilità in campo editoriale all’interno di un network con le più importanti realtà internazionali, è un punto fermo”.

Mario Barbuto, presidente dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, formula “i più fervidi auguri per il decimo anniversario” e rivolge un particolare apprezzamento alla Fondazione LIA “per il suo lavoro quotidiano che favorisce e rende possibile il diritto alla lettura per chi ha una disabilità, come gli oltre due milioni di persone cieche e ipovedenti in Italia”.

Patrizia Lazzarin, 21 maggi 2024

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