Conte, la logica del rinvio non paga, il Paese si inabissa

Se già a fine aprile, nel pieno dell’epidemia, si è avuta l’impressione che dal famoso modello coreano a tre T (Testare, Tracciare, Trattare) fossimo passati al più antico modello italiano a tre P (Più avanti, Più o meno, Può darsi), con il passare dei mesi la sensazione è diventata certezza. Come riapriranno le scuole? Conte ripete che riapriranno, garantisce lui (lasciamo stare che anche questo tecnicamente non significa nulla, come se fosse una questione di buona volontà e non già di preparazione, cioè di scelte che andavano compiute ora e sono state invece sostanzialmente scaricate su dirigenti e insegnanti di ogni singolo istituto), ma insomma, la verità è che non lo sa nessuno, perché non c’è nessuna strategia, né sulla scuola né su nient’altro. Il commento di Francesco Cundari su Linkiesta.

Conte 2, ovvero il governo del rinvio sistematico dei problemi da affrontare

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Ancora una task force? Nooo!

Luigi Di Maio nella sua prima intervista dopo il vertice europeo dichiara: «Ora giù le tasse». Una dinamica che purtroppo ha scandito l’azione di governo sin dal primo giorno, quindi già diversi mesi prima del Covid, ma che la crisi provocata dall’epidemia ha portato subito al parossismo, con fior di ministri a ripetere per prima cosa, ad esempio, che nessuno avrebbe perso il lavoro a causa del virus. Promessa ovviamente insostenibile. Il commento di Francesco Cundari su Linkiesta.

Con l'entusiasmo per l'accordo di Bruxelles non si risolvono i problermi dell'Italia

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Nuova legge elettorale cercasi. E ci risiamo!

Segnatevi la data in agenda, non prendete altri impegni e tenetevi pronti (ai partiti della maggioranza interessa solamente perpetuare la permanenza nei posti di potere, infischiandonsene tranquillamente dei problemi reali del Paese, ndr). È ufficiale: dal 27 luglio il Parlamento tornerà a discutere di legge elettorale, come ha fatto praticamente ogni due anni dal 1994 a oggi, cioè dal primissimo anno della nuova era maggioritaria aperta dai referendum del 1993. (...) Quali che siano le vere intenzioni di entrambi, è comunque un grande passo avanti l'avere finalmente messo a verbale quello che la storia degli ultimi trent'anni aveva del resto ampiamente dimostrato, e cioè che il regno dell'ingovernabilità, delle trattative sottobanco e dello strapotere di micropartiti pieni di eletti e privi di elettori è proprio il maggioritario di coalizione che abbiamo sperimentato in vario modo fino a oggi.Il commento di Francesco Cundari su Linkiesta.

Nuova legge elettorale cercasi...

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