Serve un rottamatore per il Terzo Polo

Il Terzo Polo mai nato

Partiti che hanno una storia, al massimo, tri o quadriennale, nati dall’impulso di un singolo leader e con lui totalmente identificati, difficilmente possono godere di maggiore vivacità interna. In questo genere di partiti o movimenti, da che mondo è mondo, chi non è d’accordo col capo ha poco da fare: o sta zitto o se ne va. O c’è davvero qualcuno convinto che Calenda, prima di prendere posizione con un tweet su tutti i principali temi di politica nazionale e internazionale, si faccia scrupolo di riunire un qualunque organo direttivo del suo partito, o che altrettanto faccia Renzi prima di inviare la sua newsletter? Il commento di Francesco Cundari su Linkiesta.

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La Georgia ci ricorda a cosa serve l’Europa

  • Pubblicato in Esteri

Quel che succede oggi in Georgia suona, per l'Europa, come un campanello di allarme

Se fossi stato meno distratto, meno ignorante e meno fesso, la prima volta in cui ho sentito uno dei tanti osservatori Putin-comprensivi che affollano quotidiani, settimanali, bimestrali, librerie e talk show italiani ripetere la teoria dei nazisti ucraini intenti a perseguitare la minoranza russofona nel Donbas, mi sarei ricordato della Georgia. Perché anche in Georgia, nel 2008, è successo qualcosa di molto simile a quello che è accaduto in Ucraina, e cioè che Vladimir Putin ha prima sostenuto e fomentato i separatisti nelle cosiddette repubbliche indipendenti e poi li ha usati come pretesto per intervenire militarmente (...) Il commento di Francesco Cundari su Linkiesta.

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Il patriottismo di chi pretende applausi per gli autogol

  • Pubblicato in Esteri

La Meloni deve imparare ancora molte cose

La realtà è quasi sempre molto più banale di qualunque analisi politica. A dispetto dell’abusata citazione, tutti i politici pensano alle prossime elezioni, fosse anche solo per la ragione che, perse quelle, delle prossime generazioni non avrebbero comunque modo di occuparsi (...) La Meloni sta pensando ai problemi di casa nostra, alle europee del 2024 quando il Ppe potrebbe costituire una nuova maggioranza, sostituendo socialisti e liberaldemocratici con il gruppo conservatore-sovranista di Meloni e dei populisti polacchi. Il commento di Francesco Cundari su Linkiesta.

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