Il morbido pastello della grande pittrice venziana del ‘700

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Il colore delicato della pittrice veneziana Rosalba Carriera che si trasforma, nello stendersi in pastosità luminosa, si potrà apprezzare  nella mostra a lei dedicata a Cà Rezzonico, il Museo del Settecento Veneziano nella città lagunare, dal 13 ottobre al 9 gennaio 2024.

I ritratti a pastello e le sue piccole miniature, spesso su avorio, le permisero di essere nota e ricercata in tutta Europa. Una in particolare, Fanciulla con colomba sarà il biglietto d’ingresso nella prestigiosa Accademia di San Luca di  Roma. Rosalba Carriera nasce il 12 gennaio del 1673 a Venezia e muore nella stessa città nel 1757, ormai divenuta cieca. Ricevette nel corso della sua vita attestati di stima assai rari che lo sono ancor di più, se pensiamo all’artista come donna. 

Il Mercure de France stampò nel 1722 un Elogio di Rosalba Carriera, in occasione dell’arrivo a Parigi del pastello raffigurante una Musa del seguito d’Apollo, destinato all’Accademia Reale di Pittura che l’aveva accolta due anni prima fra i suoi membri. A lei fu commissionato anche il ritratto di Luigi XV fanciullo. Il mondo dei conoscitori le attribuì allora il merito di aver rinnovato il ritratto a pastello.

A fine Settecento in Francia e in Europa nascevano le prime scuole destinate alle ragazze, dove esse potevano finalmente  acquisire un’educazione artistica. Non si conosce invece molto sulla formazione della pittrice, se sia stata allieva di qualche pittore veneziano o se invece fu brillante autodidatta. Nella sua famiglia ebbe sicuramente modo di apprendere la pratica del ricamo e quindi del disegno e, di imparare la storia, la letteratura e il francese, come testimoniano le lettere inviate in un buon francese ai suoi corrispondenti.

Divenne esponente assieme a Sebastiano Ricci e a Giovanni Antonio Pellegrini che sposerà sua sorella Angela, della corrente chiarista veneziana. I suoi eleganti ritratti, venati in alcuni casi di una bellezza malinconica, vanno  dagli studi di teste alle figure intere. Attenta osservatrice del vero la pittrice non appesantì le sue creazioni di inutili dettagli. Il tratto veloce del suo pennello preferì i toni vellutati che si arricchiscono di sfumature madreperlacee.

Dal 1706 ricevette anche  importanti commissioni da Cristiano Ludovico di Meclemburgo, dall’Elettore del Palatinato Giovanni Guglielmo  e dal re Federico IV di Danimarca. Nel 1720 viene accolta fra i membri dell’Accademia di Bologna. Fra i suoi amici  francesi troviamo gli artisti Antoine Coypel, Jean-Étienne Liotard, Georges de La Tour e soprattutto Antoine Watteau, il cui stile la affascina. La ritrattistica francese del Settecento apprezzò molto i suoi insegnamenti, lontani dalle costrizioni della lezione accademica.

A Modena dove si recherà nel 1723 per ritrarre la famiglia d’Este si confronterà con la pittura del Correggio e dei Carracci. Nel mondo viennese, ma soprattutto fra gli inglesi, si solidifica la sua fortuna. I nobili inglesi che compivano il grand tour fin dai primi del Settecento, le commissionarono piccoli medaglioni dipinti in miniatura, spesso attraverso Cristiano Cole, segretario di Lord Manchester. Ritroviamo nei ritratti di giovani inglesi in bauta, vestiti con abiti ricercati e  in atteggiamenti  che fanno risaltare la loro bellezza,  nomi prestigiosi come quello del politico britannico, il secondo duca del Dorset, Charles Sackville e lo scrittore inglese, autore del primo romanzo horror propriamente detto, Horace Walpole.  

La collezione del console Smith a Venezia, contenente molte opere di Rosalba Carriera e  che fu acquistata  da Giorgio III d’Inghilterra, favori in seguito la conoscenza ed il successo della pittura veneta del  Settecento.

La rassegna a cura di Alberto Craievich  fa focus sull’artista italiana più celebre nell’Europa del Settecento.  A lei spetta il più acuto ritratto dei personaggi della società veneziana ed europea del suo tempo. Seppe  rendere in modo encomiabile  gli ideali di grazia e di eleganza di un’ epoca, quella “vita felice” ormai entrata nell’immaginario collettivo e che si identifica con l’ancien régime.

Rosalba Carriera  è stata una straordinaria pittrice di miniature su avorio elevandolo da pratica artigianale a vera e propria arte grazie all’utilizzo di una pennellata sciolta e intrisa di luce. Nonostante le innumerevoli richieste di ritratti di questa tipologia,  in particolare da parte di viaggiatori di passaggio a Venezia, tuttavia oggi non è facile imbattersi in queste sue piccole immagini. A Rosalba Carriera, in veste di miniaturista, viene dedicata in quest’occasione una retrospettiva che presenta al pubblico 36 opere, assieme a pastelli, documenti, disegni, stampe, provenienti dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e da altre istituzioni e collezioni private. Avremmo così l’opportunità di ammirare delle creazioni di straordinaria fragranza e delicatezza, ormai classici dell’arte del Rococò, nell’anno in cui ricorrono i trecento cinquant’anni dalla nascita dell’artista.

Patrizia Lazzarin, 25 agosto 2023

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