I dubbi dei repubblicani su un bis di Trump

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Mancano più di quattro mesi al voto, il presidente ha tempo per recuperare. La sensazione è che i media conservatori suonino l’allarme per scuotere Trump che non riesce a mettere in piedi una campagna elettorale ordinata, continuando coi suoi tweet rabbiosi che piacciono agli integralisti bianchi, ma gli fanno perdere consensi in tutti altri gruppi sociali. La Fox sta anche facendo una sorta di elettrochoc ai conservatori che si stanno allontanando da Trump. Il messaggio è: «Dopo di lui il diluvio, tra qualche mese saremo governati da un presidente-fantoccio, Biden, che risponderà agli ordini della sinistra radicale». Il commento di Massimo Gaggi sul Corriere della Sera.

E se Trump ritirasse la sua candidatura alla Casa Bianca?

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Donald lo scamiciato, fa arrabbiare tutti, sempre

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È straordinario come, a poco più di quattro mesi dal voto per la Casa Bianca, il presidente americano, pur ubiquo nella vita quotidiana del paese e del mondo, resti un dilemma, per sostenitori e avversari. Chi è davvero Trump? Qual è la sua strategia? Cosa spera di ottenere in politica? Sorprende come amici e nemici restino spiazzati dal leader Usa, incapaci di comprenderne infine le mosse. Uno dei grandi misteri della Casa Bianca, dalla vittoria del 2016 a oggi, resta infatti l’arroganza con cui tante personalità di primo livello, progressisti detestano Trump, senza però saper spiegare perché seduca metà del paese. Il commento interessante di Gianni Riotta su Huffington Post.

Trump sempre più in difficoltà, rischia contro Biden

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Il Covid 19 non era proprio una "semplice" influenza!

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I governi più conservatori e populisti, quali quello di Boris Johnson in Inghilterra, Donald Trump negli Stati Uniti e Jair Messias Bolsonaro, abbiano a lungo cercato di minimizzare la portata dell’epidemia prima di prendere atto delle sue reali conseguenze. Più in generale, i paesi con solide tradizioni liberali e una maggior fiducia nel mercato, come Svezia o Corea, sembrano aver scelto politiche di contenimento sociale meno coercitive dei paesi in cui tradizionalmente il ruolo dello stato è più ampio, come in Cina, ma anche in Italia e Spagna. Il commento di Rony Hamaui su La Voce.

Il Coronavirus ha sconfitto i populisti ovunque

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