Le scadenze elettorali che imbrigliano l'Europa

L’anno prossimo si festeggeranno i sessant’anni del Trattato di Roma, avvio formale della costruzione europea, ma il rischio è di arrivarci in un brutto momento, mentre forte soffia il vento populista e più debole è l’Unione. La Gran Bretegna se n’è andata; in Francia si voterà in primavera per il presidente della Repubblica e poi per il Parlamento mentre sembra. inarrestabile la marcia di Marine Le Pen il cui Front National è cresciuto sotto le bandiere che vedono nell’Europa, con la sua moneta unica, la madre di tutti i mali; a fine estate la Germania eleggerà il cancelliere, ma Angela Merkel non è più quella del 2013. L'editoriale di Bruno Manfellotto sul Messaggero Veneto.

Renzi: "Voglio fa' l'Amerikano!"

Leggi tutto...

Lo stato confusionale di Renzi

Contro ogni aspettativa, questo Parlamento, delegittimato, composto da personaggi discussi eletti, si fa per dire, in realtà nominati dai capi partito sulla base di una legge elettorale dichiarata incostituzionale, ha scelto come presidente della Repubblica Sergio Mattarella, un uomo politico di lungo corso che il premier avrebbe voluto (e dovuto) rottamare, al pari dei D’Alema e dei Veltroni e che invece ha preferito insediare sullo scranno più elevato delle nostre istituzioni: sul Quirinale. Tutti concordi nel sostenere che Mattarella sia un signore per bene, come se il precedente inquilino del Colle fosse u mezzo delinquente. Il che non è. Fino a prova contraria, tutti in Italia, siamo persone per bene. A meno che non abbiamo qualche scheletro nell’armadio. Qualcuno, specie i giornali destrorsi come Libero e il Giornale di Sallusti, in effetti sta indagando sul passato dell’ex giudice costituzionale per trovare qualche neo che possa gettare qualche ombra sul profilo di Mattarella. La considerazione che pochi osservatori hanno fatto è che il presidente della Repubblica non puo’ essere scelto dal capo del governo. Doveva essere il Parlamento ad indicare il nominativo della personalità più idonea a questo altissimo incarico istituzionale. Il che non è stato. In definitiva, continuano le contorsioni del premier. E’ contradditorio, si dichiara leader del partito democratico e impone addirittura il nome del Presidente della Repubblica. Non esiste. Hanno ragione gli esponenti degli altri partiti, sia Silvio Berlusconi, sia Angelino Alfano. L’impressione che molti osservatori hanno avuto sembra rispecchiare la realtà delle cose, dei fatti. Matteo Renzi, in modo assai spregiudicato, gioca su tre forni, non su due. E questo non va bene. Ha ricompattato il suo partito scegliendo un candidato dell’ex sinistra Dc, ma ha indicato un personaggio non di secondo piano della prima Repubblica (Mattarella, si ricordi, è stato vice presidente del Consiglio con Massimo D’Alema, più volte ministro, non certamente un homo novus). Ha irritato grandemente sia Forza Italia e Ncd, ha imbarcato Sel di Vendola. Un capolavoro di spregiudicatezza. Adesso si ricomincia. Ci sono le riforme da portare a casa. Si vedrà ben presto di che pasta è fatto il nostro premier. Che promette, promette, ma quanto a mantenerne una la strada è irta di ostacoli. Intanto per parlare della riforma della legge elettorale il buon Alessandro Milan, del Sole 24 Ore registra che è da 92 settimane che si annuncia il varo della legge. Ebbene, siamo ancora in mezzo al guado. Così è anche per la riforma del Senato. Così è per la spending review. Così è per la diminuzione delle mitiche auto blu. Dovevano essere cinque per ministero, ebbene, risulta che non è stato operato alcun taglio. E poi l’indebitamento dello Stato che continua a crescere per l’incapacità dell’esecutivo di proporre dei tagli mirati delle spese che sono nella realtà dei veri e propri sprechi. Si legga la relazione (ahimè, sembra scomparsa nei cassetti di Palazzo Chigi!) di Carlo Cottarelli e il repentino abbandono dell’incarico da parte del prof. Roberto Perotti. Renzi non può continuare a ostentare ambiguità di comportamenti che sconcertano tutti, maggioranza e opposizione.

Marco Ilapi, 23 ottobre 2016

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Newsletter

. . . .