Quegli intrecci affaristici Renzi (papà) - Rosi (amico)

E’ un romanzo sulle straordinarie coincidenze quello degli ultimi anni della Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, dove quasi tutto si intreccia con la storia di palazzo Chigi e del governo di Matteo Renzi. E’ la banca della famiglia di Maria Elena Boschi. Fino al commissariamento che Bankitalia ha firmato l’11 febbraio scorso, ne era vicepresidente il papà, Pier Luigi Boschi. Era entrato prima come consigliere di amministrazione, poi aveva fatto parte del comitato esecutivo della banca insieme a un presidente- Lorenzo Rosi– con cui aveva anche rapporto di amicizia. L'editoriale di Franco Bechis su Libero.

Gli affari di papà Tiziano Renzi

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Il papà del premier si interessa di outlet di lusso

Settembre 2014, Sanremo. Nel suo ufficio a palazzo di città, il neo sindaco Alberto Biancheri riceve una folta delegazione: imprenditori, proprietari di terreni e commercialisti. Sul tavolo, la proposta di realizzare un outlet della moda di lusso nel comune ligure. Parlano, espongono il progetto, si confrontano. In un angolo della stanza, in disparte, un uomo non più giovane ascolta interessato. Non parla, né si presenta. Marzo 2015, Fasano, provincia di Brindisi. La scena si ripete. Codazzo di abiti scuri e ventiquattrore, il sindaco Lello Di Bari dietro la scrivania, gli affari sul tavolo, il centro commerciale nei progetti. Poi quel signore. Cappello a falde larghe e occhiali scuri. In silenzio. Personaggio d’altri tempi e d’altre suggestioni. Gli incontri pre business finiscono e dopo qualche giorno Biancheri e Di Bari vengono informati che l’uomo era Tiziano Renzi. L'articolo di Pierluigi Giordano Cardone e Gaia Scacciavillani su Il Fatto Quotidiano.

Questo indaffaratissimo papà del premier...

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