In autunno, se non si interviene, esploderà il Paese

Spiega Massimiliano Valerii, direttore del Censis: «Dire che sui giovani adulti ci giochiamo il futuro del Paese non è una frase ad effetto. Piuttosto significa rendersi conto che dalla capacità occupazione dell’attuale generazione di trentenni dipenderà la stabilità del debito pubblico e la sostenibilità del sistema di welfare: pensioni, sanità, assistenza sociale». Invece una generazione di cinquantenni, gli stessi che hanno provato (senza riuscirci) a tirare fuori l’Italia dalla crisi del 2009, s’accomoda agli Stati Generali di Villa Pamphili, organizzati dal premier Giuseppe Conte per discutere il piano di rinascita del Paese, lasciando alla porta i giovani adulti, ovvero coloro che pagheranno il conto complessivo di ogni decisione presa in questi mesi. L'articolo di Gloria Riva su L'Espresso.

I giovani dimenticati

Leggi tutto...

I pericolosi (per il governo) Stati Generali di Conte

Villa Pamphili è un posto meraviglioso: c’è il laghetto coi pesciolini, il giardino segreto, ci svolazzano i parrucchetti dal collare, e la villa in sé è roba da principessa Sissi, da ballo delle debuttanti, molto oltre la consegna del Telegattone: luogo di regalità, per quanto declinante e periclitante, e dunque da Stati generali. Potrebbe essere il trionfo estetico di Giuseppe Conte, che magnanimo e illuminato invita i partiti d’opposizione a discutere di che fare di tutto quel ben di Dio in arrivo (forse) dall’Europa. (...) La destra, giustamente, gli ricorderà che s'è montato la testa e finiranno con lo smontargliela, come la storia ricorda, a proposito di epiloghi di altri Stati generali. E neppure altrettanto generici. Gli ricorderanno anche che per certe cose, tipo discutere un bruscolino da 55 miliardi, esisterebbe un luogo deputato, sebbene rimasto senza deputati. Sarà uno spettacolo: accantonata la democrazia, è quanto ci resta. Il commento di Mattia Feltri su Huffington Post.

Stati Generali, il Parlamento esautorato

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Newsletter

. . . .