La classe politica disorienta l’opinione pubblica fingendo divisioni dove non ci sono, occultando le convergenze, e in definitiva vergognandosene. Facciamo tre esempi. Senza voler formulare giudizi di merito appare chiaro che Renzi, Berlusconi e Salvini (ma probabilmente anche Vendola, la Boldrini, eccetera) la pensano più o meno allo stesso modo su Putin. Ma non lo ammetterebbero nemmeno sotto tortura. Cosa pensano? Pensano che con la Russia bisogna venire a patti, punto. Alla faccia di quei prepotenti degli americani. Se l’Ucraina non ne esce stritolata, meglio. Altrimenti, pazienza. L’Italia ha pagato un prezzo troppo alto, in termini di mancate esportazioni, per le sanzioni alla Russia. E ciò dovrà finire. Chi è all’opposizione è più libero di fare sfoggio della propria russofilia. Chi è al governo deve fare anche i conti con Obama, la Merkel, eccetera. Ma è chiaro che, in materia di Russia, esiste una definizione condivisa di cosa sia l’interesse italiano. L'editoriale di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera.
Politica estera italiana incerta (come sempre)