Meloni parla già come Orbán, ma perché preoccuparci?

La premier svolta decisamente a destra

Al delirante attacco di Matteo Salvini al Quirinale, nonché ai principi fondamentali – costituzionali – della nostra adesione al progetto europeo, è seguito un lungo silenzio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nonché di tutte le massime cariche dello Stato, dal meloniano Ignazio La Russa (che se l’è cavata in extremis con un blando giudizio di inopportunità) al salviniano Lorenzo Fontana (di cui si sono perse le tracce). Un silenzio che è difficile giustificare con la storiella dell’oscuro lavoro condotto dietro le quinte per convincere Salvini a ritrattare, non foss’altro per quello che Meloni ha detto in chiaro subito dopo

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Maggioranza nel caos, opportunità per le opposizioni

Maggioranza inizia male il suo percorso, si apre uno spazio per le opposizioni

Sul tavolo di Giorgia Meloni non c’è ancora il sesto decreto di aiuti militari all’Ucraina (...) Meglio far finta che Silvio Berlusconi non abbia detto a Bruno Vespa che a un certo punto l'Ucraina dovrà capire di non poter più contare sulle armi e sugli aiuti. Il commento di Amedeo La Mattina sul sito Linkiesta.

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