Germania, tutto cambia. Spd primo partito

  • Pubblicato in Esteri

L’alleanza Cdu-Csu che ha governato il paese negli ultimi 16 anni con Angela Merkel: 9 punti in meno rispetto a 4 anni fa, tonfo dal 33 per cento al 24,2 per cento dei consensi. Al primo posto stavolta ci arriva la Spd, con il candidato Olaf Scholz, ministro delle Finanze uscente che compie il ‘miracolo’ inaspettato almeno fino a due mesi fa: dal 20,51 per cento del 2017 al 25,8 per cento di oggi, 5 punti percentuali in più. Le considerazioni di Angela Mauro su Huffington Post.

Voto in Germania, mesto addio di Angela, sprofonda la Cdu

Leggi tutto...

Le difficolta' della Germania, per la Ue allarme rosso

  • Pubblicato in Esteri

A complicare la scena a Berlino non c’è soltanto la sfida dei nazionalisti della super-destra di Alternative für Deutschland ai democristiani tedeschi, Cdu e Csu, insidiati nel loro elettorato più conservatore (...) Insieme alla diversa aritmetica parlamentare, già un rompicapo, vi è un quarto elemento: non c'è più, o sta rapidamente svanendo, il mondo di sicurezze multilaterali che hanno assicurato alla Germania il suo miracolo e del quale restano ormai una Nato malconcia e un'Unione europea che la Germania deve o rafforzare, assumendo (con altri, ma come perno del tutto) la leadership del suo rinnovamento, o lasciare languire. Come in sostanza sta facendo da anni. Il commento di Mario Margiocco su Lettera 43.

Il momento no della Merkel, un grande problema per l'Unione Europea

Leggi tutto...

Terremoto in Turingia, travolta la delfina della Merkel

  • Pubblicato in Esteri

In Turingia la Cdu locale ha deciso di sfidare il divieto tacito di alleanze con l’estrema destra aprendo all’AfD. Questa decisione è stata definita “imperdonabile” dalla Merkel, che nel frattempo era in visita in Sudafrica. La presidente della Cdu, Annegret Kramp-Karrenbauer (spesso chiamata con il solo acronimo AKK), è rimasta schiacciata, così, tra la sua incapacità di gestire con il giusto polso la vicenda e il peso politico, ancora enorme, della Merkel. Inevitabili, a quel punto, le dimissioni della Kramp-Karrenbauer, che avrebbe dovuto succedere alla Merkel non solo nel partito ma anche nella corsa futura al cancellierato (in Germania si voterà per le politiche nel 2021). Un terremoto politico imprevedibile che potrebbe, prima, travolgere il partito conservatore tedesco e, successivamente, destabilizzare l’Europa. Il commento di Vittorino Ferla su Linkiesta.

Dalle difficoltà della Merkel altri guai per la vecchia Europa

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Newsletter

. . . .