L'Europa ha un disperato bisogno di unità per sperare di convincere Putin a negoziare seriamente. Invece ieri a Bruxelles, invece di provare a ricucire le proprie divisioni è riuscita ad approfondirle. Con un'America debole e un'Europa incapace di concordia interna, Putin può continuare a giocare impunemente alla destabilizzazione continentale, alla nuova guerra fredda. Speriamo non per i prossimi 55 anni, alla maniera di Fidel Castro e Stati Uniti. Così Adriana Cerretelli su Il Sole 24 Ore.

Stati Uniti in difficoltà, l'Unione Europea pure

Dopo la seconda guerra mondiale, le potenze sconfitte, Germania, Giappone, Italia sostituirono nel dopoguerra il «commercio» alla «spada», cominciarono a pensare alla politica internazionale molto più in termini di affari che di deterrenza e di minacce armate. E il «dialogo», sicuramente, aiuta gli affari più della deterrenza. Pur facendo parte di alleanze militari quei tre Paesi furono ben lieti di delegare ai soli Stati Uniti il compito di agitare periodicamente il bastone. Le considerazione del politologo Angelo Panebianco sul Corriere della Sera.

Perché occorre isolare Putin, dopi i fatti di Crimea e Ucraina

Marta Dassù, con un editoriale su La Stampa, ammonisce l'Europa e la invita a mostrarsi unità nell'affrontare la Russia di Putin dopo l'affare Crimea

La Russia di Vladimir non fa più paura, non ci sarà una nuova guerra fredda tra Est e Ovest