Migranti, sfiducia di Francia e Olanda verso l’Italia

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La giustizia amministrativa olandese stoppa l'espulsione di migranti verso l'Italia

Il 26 aprile il Consiglio di Stato olandese, massima autorità di giustizia amministrativa del paese ha accolto il ricorso di due migranti stabilendo che i Paesi Bassi non possono rimandarle in Italia perché c'è il rischio che proprio in Italia vengano violati i loro diritti umani. Rispettando quanto previsto dal Regolamento di Dublino, secondo il quale la responsabilità di un migrante ricade sul paese di primo arrivo (in questo caso l'Italia), il governo olandese aveva in precedenza ordinato la loro espulsione in Italia: ora però è stato bloccato dalla decisione dei giudici. «Al momento i richiedenti asilo in Italia rischiano di trovarsi in una situazione in cui non sono soddisfatti i loro bisogni primari più importanti, come l'alloggio, il cibo e l'acqua corrente», ha detto il Consiglio di Stato, che ha dunque concluso che i due richiedenti non possano essere trasferiti in territorio italiano.

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L'Unione Europea deve guardare all'Africa

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I dati più significativi si riferiscono all’esplosione demografica dell’Africa. Oggi 1,3 miliardi di persone, domani - nel 2050 - 2,5 miliardi e poi 4,3 miliardi a fine secolo: una rincorsa demografica senza uguali nella storia del nostro pianeta. Da oggi al 2100 ogni 100 persone che nasceranno 85 saranno africane. A fine secolo avremo quattro asiatici (in decrescita demografica), quattro africani (in crescita), un sudamericano, un bianco. Il bianco avrà il 75 % della ricchezza. Il commento di Diego Masi sul sito Lettera43.

 Guardare all'Africa, un dovere dell'Europa

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Visegrad vince, Italia con un pugno di mosche

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Il regolamento Dublino non è stato riformato, e intanto si chiede di rispettarlo. La ripartizione dei profughi – non dei migranti economici – avverrà solo su base volontaria. Si rafforzerà la collaborazione e gli investimenti in Africa, ma la Spagna è citata più dell’Italia, visto l’aumento degli sbarchi che nel 2018 sono stati analoghi da noi. Gli sbarchi sono diminuiti del 95% rispetto al picco del 2015 e sono più distribuiti tra le rotte del Mediterraneo orientale, centrale e occidentale. Non esiste un’emergenza oggi e le decisioni europee non possono dipendere dalla propaganda di Salvini. Il commento di Roberto Castaldi sul Messaggero Veneto.

Trattato di Dublino resta, vade retro, Italia

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