Il centrodestra ha trovato l'anti-Renzi?

Per ora l’Anti-Renzi non c’è, perché Marchionne - il più titolato a farlo - è affaccendato in altre mansioni. Ma Marchionne domenica scorsa ha indicato il programma per un possibile Anti-Renzi. Un programma politico-economico che oggi non trova alcun leader o portavoce, ma che al più presto potrebbe trasformarsi in un’offerta politico-elettorale se spuntasse un personaggio in grado di comunicarla sulle piazze e in tv. In breve: oggi c’è solo Renzi non perché Renzi sia uno e trino, ma perché manca un pezzo da novanta capace di competere con lui, facendosi paladino dei contenuti rilanciati da Marchionne. Così Giuseppe De Toaso su La Gazzetta dl Mezzogiorno.

Marchionne (Fiat) contesta Renzi

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Sindacati alla guerra, Italia in ginocchio

L'Italia, con la reputazione che hanno i nostri servizi pubblici, si può più permettere di avere il principale aeroporto del Paese - e molti altri sparsi per tutta la penisola, visto che ieri sono saltati decine di arrivi e decolli da Venezia a Catania passando per Orio al Serio - che per un motivo e per l’altro funziona a corrente alternata? E proprio nei giorni più delicati per gli spostamenti dei turisti stranieri? Andrebbe ricordato come nel 2013, un anno nel quale il turismo mondiale ha registrato un autentico boom con un aumento delle presenze in Europa del 2,6 per cento, l’Italia abbia subito, unica fra i 28 Paesi dell’Unione, un calo di ben il 4,6 per cento. Il che la dice lunga su come funzionano da noi le cose. Così Sergio Rizzo sul Corriere della Sera.

Italia, ancora scioperi, turisti stranieri esasperati

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Quel pasticcio dell'abolizione delle province

Dei 47.862 dipendenti provinciali censiti nel 2010 nelle sole quindici Regioni a statuto ordinario basterebbero, per assolvere le funzioni demandate loro dalla legge Delrio, 27.269: ipotizzando che la situazione rimanga tale e quale a quella attuale nelle dieci Province di cui è previsto il passaggio a città metropolitane. Un elenco che oltre a Roma, Milano, Bologna, Firenze, Bari, Genova, Venezia, Napoli e Torino include anche (curiosamente) Reggio Calabria per un numero totale di 13.392 dipendenti. Così Sergio Rizzo sul Corriere della Sera. 

L'abolizione delle province sta creando parecchi grattacappi al premier

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