Glucksmann punta a guidare la sinistra francese nel 2027

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Francia, il Nuovo Fronte Popolare è stato la coalizione più votata ma non avrà l'incarico da Macron

La sinistra francese è a pezzi, lacerata tra l’isteria gauchista e sterile di Jean Luc Mélenchon, che denuncia inesistenti colpi di Stato di Macron, e il riformismo socialdemocratico di Raphaël Glucksmann, che punta a costruire uno schieramento di sinistra affidabile per le presidenziali del 2027 nelle quali probabilmente sarà il candidato. Glucksmann tenta di sottrarre la sinistra francese al dogmatismo gauchista che largamente la informa con parole nette: «È indispensabile rompere con l’estetica della radicalità che non è altro che settarismo». Questo, proprio nel momento in cui, proprio in omaggio a questo mito radicale, Jean Luc Mélenchon lancia una manovra suicida e provocatoria depositando in parlamento una mozione per la destituzione del presidente Emmanuel Macron per «violazione dei suoi doveri». Il commento di Carlo Panella su Linkiesta.

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Europa 2024, gli unici tre partiti che si possono votare

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Come non credere nel futuro dell'Unione Europea? Io voto...

Il Partito democratico attuale però ha deciso di mettere la marcia indietro, un po’ come ha fatto Giorgia Meloni per rallentare l’evoluzione verso una destra conservatrice iniziata da Alleanza Nazionale, per tornare invece alla fiamma tricolore che scalda il cuore dei reduci (...) L'operazione nostalgica è riuscita perfettamente a Meloni, ma non è detto che riesca anche a Elly Schlein, visto che è già fallita in Inghilterra e Francia e, in parte, anche in Germania, tanto che con Keir Starmer e Raphael Glucksmann la sinistra tornata riformista e liberale sta per vivere una seconda giovinezza.Ne scrive Christian Rocca su Linkiesta. Elly Schlein è rimasta bloccata al giro precedente, quello di Jeremy Corbyn e di Jean-Luc Mélenchon, e di suo ha aggiunto una dose di assemblearismo studentesco e di americanizzazione alla Alexandra Ocasio Cortez, non accorgendosi che AOC nei campus adesso è accusata di moderatismo.

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La Cina, niente accesso all'Onu per Taiwan!

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La Cina lancia un duro monito a Usa e Taiwan sulla partecipazione di Taipei all’Onu, in quanto l’isola è parte della Cina. E non manca di sottolineare irritazione anche nei confronti dell’Ue. “Taiwan non ha alcun diritto di partecipare all’Onu”, ha affermato il portavoce dell’Ufficio del governo di Pechino per gli Affari con Taipei, Ma Xiaoguang, in quanto le “Nazioni Unite sono una organizzazione governativa internazionale composta da stati sovrani”. Il commento su Huffington Post.

L'aggressione della Cina alla piccola Taiwan, i fatti di Hong Kong insegnano

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