L'Occidente reagisca alle aggressioni dei fanatici di Allah

Un accorato appello della giornalista e scrittrice Oriana Fallaci all'Occidente: "Nelle strade di Damasco a orde cantano: «Allah è grande». A orde giurano che difenderanno il profeta col sangue. A orde ripetono che vogliono la guerra santa. Generalizzata. E non sono due o tre kamikaze, sono centinaia e centinaia di manifestanti che voi chiamate «Islam moderato». Non sono una minuscola minoranza, una contenuta setta di assassini da «non-vanno-confusi-coi-terroristi-di-Al-Qaida-perché-il-popolo-mussulmano-è-buono-e-pacifico». Sono coloro che poi sbarcano sulle nostre coste e a poco a poco secondo una strategia ben pensata, ben concepita e ben condotta ci invadono. Si sostituiscono a noi. E voi non dite una parola contro di loro". Le considerazioni di Oriana Fallaci su il Giornale.

Oriana Fallaci: l'Occidente (debole) e l'Islam

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L'Occidente ha sbagliato, non bisogna avere paura dell'Isis

  • Pubblicato in Esteri

L'Oriana Fallaci del dopo 11 settembre ha sempre diviso l’opinione pubblica: l’hanno amata e l’hanno odiata, hanno comprato milioni di suoi libri e l’hanno bollata come fanatica al contrario, come guerrafondaia scatenata, come una pericolosa incendiaria quando descriveva Firenze assediata e violentata dagli immigrati che orinavano sul sagrato del Duomo, con un’immagine aspra, violenta. Senza che nessuno si chiedesse: aspra ma vera? Violenta ma corrispondente alla realtà? Oggi, dopo il massacro di Parigi, quelle domande tornano di attualità e vengono assorbite e fagocitate da quel grande mostro onnivoro che è il mondo dei social network. «Scusaci Oriana» su Twitter. Neanche una «profezia» della Fallaci poteva arrivare a tanto. Un articolo di Pierluigi Battista sul Corriere della Sera.

La Fallaci aveva ragione, scusaci Oriana

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Oriana Fallaci, il terrorismo, il mondo islamico

ll moscardino è una grave malattia del baco da seta. Se sei un baco da seta e ti viene il moscardino, muori nel giro d' una sola notte. È anche il nome di un avido roditore che appartiene alla famiglia dei gliridi e che si nutre di qualsiasi lerciume: il Muscardinus Avallanarius o Topuccio d' Oro. Inoltre è il nome d'un piccolo mollusco, per l' esattezza d' un piccolo polpo, buono a mangiarsi fritto come un nemico di terza qualità. (Basta marinarlo nell'uovo sbattuto, infarinarlo, gettarlo nell'olio che bolle a 280 gradi). Infine è il nome d'un antico chewingum, d' una pasticca a base di spezie, che nel Settecento si masticava per nascondere l' alito cattivo. Ma, storicamente, è la traduzione della parola Muscadin: termine affibbiato ai nouveaux-riches della Jeunesse Dorée che nella seconda metà del 1794 e nel 1795 cioè dopo la caduta di Robespierre spopolavano nei salotti di Parigi. In particolare, nel salotto di Madame Tallien. E che cantando la Reveille du Peuple cioè il Risveglio del Popolo (l'inno dei controrivoluzionari), bastonavano i giacobini. I Muscadins erano tipi eleganti, leziosi, soignés. Non a caso nel linguaggio corrente la parola ha lo stesso significato di zerbinotto, bellimbusto, dandy. Portavano i capelli lunghi e sciolti sulle spalle, le cravatte verdi e annodate con un fiocco grottesco, i pantaloni attillati e le scarpe a punta. Parlavano con l' erre moscia, usavano l' occhialetto, si profumavano fino alla nausea con l' essenza di muschio, e per bastonare i giacobini si servivano d' un manganello simile al manganello con cui negli anni Venti e Trenta del Millenovecento le squadracce di Mussolini avrebbero bastonato gli antifascisti. (Lo definivano Le Notre Pouvoir Executif, Il Nostro Potere Esecutivo). Un articolo di Oriana Fallaci del 2002

Integralismo islamico, ammonimenti della Fallaci

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