"Perché non abbiamo fatto noi quello che promette Renzi?"

Molti commentatori che nell'ultimo ventennio hanno aderito alle tesi del centrodestra berlusconiano, oggi criticano le non politiche portate avanti dal monarca di Arcore. Lo fa sul Corriere della Sera il prof. Ernesto Galli Della Loggia. La sua tesi ritengo possa essere interamente accoglibile. In effetti Berlusconi si è sempre circondato di persone che lo hanno sistematicamente omaggiato, come farebbe un servo davanti al suo padrone. Questo aspetto, forse, è l'errore più grande commesso da Berlusconi. Non ha saputo selezionare una classe dirigente degna di questo nome. Le persone che gli sono rimaste più vicine non hanno carisma alcuno. Le persone che lo hanno contrastato (Follini, Casini, Fini) sono state cacciate dal partito in malo modo.

Il fallimento del berlusconismo favorisce Renzi

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Molti democratici ostili al premier

Critici, sia nelle file della maggioranza, sia dell'opposizione si affannano a dimostrare che Matteo Renzi sta perseguendo politiche coerenti con l'ideologia populista berlusconiana. Che ha miseramente fallito. Questo per mettere in cattiva luce l'ex sindaco di Firenze. Renzi non è un uomo politico ex comunista, come un D'Alema o un Bersani qualsiasi. I critici non si rendono conto che il mondo, caduto il muro di Berlino, è cambiato. Non ha più senso parlare di comunismo e di fascismo. Il politologo Gian Enrico Rusconi, su La Stampa, sottolinea le differenze del dilettantismo di Matteo Renzi e del professionismo politico-aziendalista di Silvio Berlusconi.

Renzi non é un nuovo Berlusconi

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Il nodo lavoro frena l'Italia

Flessibilità o rigidità? Tutti, o quasi, sono scontenti per l'operato del governo. A destra, al centro e a sinistra. Un articolo di Maurizio Belpietro, su Libero, descrive le grandi difficoltà che incontrano gli imprenditori ad avviare un'attività produttiva in Italia. In specie le aziende con capitale straniero.

Matteo, il laburista

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