Renzi è un po' di destra e un po' di sinistra

2015, un anno in salita per il premier

Osservatori più attenti hanno segnalato una probabile nuova recessione nel 2016-2017, provocata da una raffica di aumenti delle tasse, a partire dall’Iva e dalle accise. Questo rischio è scritto ben chiaro nella Legge di stabilità, là dove si avverte che se i conti non tornassero, si provvederà con mostruosi aumenti di tasse nel 2016 e nel 2017. Il guaio è che i conti potrebbero effettivamente non tornare: in barba ai 20 miliardi di spending review annunciati, la spesa pubblica effettivamente tagliata è poca cosa, ed è ulteriormente diminuita nell’ultimo passaggio parlamentare della Legge di stabilità. Un editoriale di Luca Ricolfi su La Stampa.

Si approssima un 2015 ricco solo di incertezze

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Le società partecipate agli amici di Matteo

Matteo Renzi per le nomine di competenza governativa (Eni, Enel, Poste, ecc.) si è avvalso di società di consulenza per cacciatori di teste, ma ha anche la sua rete e la utilizza ampiamente. Pedine cruciali come Filippo Bonaccorsi, appena chiamato a Palazzo Chigi per guidare la task force che dovrà gestire il delicatissimo piano del governo sulla scuola (oltre 21 mila istituti coinvolti, almeno un miliardo di euro in ballo). Bonaccorsi, avvocato romano, fratello della deputata Pd Lorenza - una dei quattro speaker dell’ultima Leopolda - ha guidato con perizia la privatizzazione dell’azienda di trasporto pubblico fiorentina, l’Ataf, quando Renzi era sindaco. Durante quella vertenza, vinta contro i sindacati, compare per la prima volta Maria Elena Boschi, che all’epoca aveva appena superato l’esame da avvocato. Così Jacopo Iacoboni e Giuseppe Salvaggiulo su La Stampa.

Il poltronificio di Renzi

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