I preliminari per stabilire chi sarà il presidente della Commissione Europea sono incominciati. Naturalmente, nessun accordo. Angela Merkel vuole ancora recitare la parte della primadonna. Scenederà a patti con il suo avversario interno, il socialista Schulz? Può essere che Renzi abbia buon gioco nel pretendere che l'Italia abbia maggior peso nel poltronificio della Ue.
E' forte l'impressione che la nuova euro-democrazia resti reclusa in un esperimento di laboratorio che convince, sì, intellettuali, europeisti e addetti ai lavori, ma scivola sulla pelle degli elettori che appaiono disinteressati e disinformati, astensionisti, sostanzialmente chiusi in 28 recinti nazionali dove dominano problemi, scontri e retoriche nazionali: oggi esattamente come ieri. Così Adriana Cerretelli su Il Sole 24 Ore.
Mai il momento elettorale è stato più drammatico. Il timore di un successo del M5S sembra spaventare a morte i partiti italiani. Su La Repubblica Eugenio Scalfari suggerisce di dare il proprio voto alla lista del premier, il Pd, e al candidato del partito socialista, Martin Schulz. C'è chi, in Europa, non vuole che si facciano sensibili passi in avanti per la costruzione di uno Stato davvero federale, sul modello degli Stati Uniti d'America (la Francia?) A questo punto occorre andare avanti e realizzare uno Stato amato, un'Europa federale che sia competitiva sui grandi temi nella società globale. L'Europa è stata la culla dell'Occidente; i diritti dell'uomo e del cittadino sono nati qui e mai come oggi il mondo ha bisogno di conoscerli e di applicarli.