Taiwan si prepara alle prossime elezioni politiche

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Taiwan nelle mire di Xi, rischia di finire come Hong Kong

7 aprile 1989, a Taiwan, la legge marziale imposta da Chiang Kai-shek è stata revocata meno di due anni prima, dopo quasi quarant’anni. Il Kuomintang (Kmt), al potere come partito unico, rivendicava ufficialmente tutto il territorio della Cina continentale. Solo due anni dopo sarebbero state abolite le “disposizioni temporanee per il periodo di ribellione comunista”. E solo nel 1996 si sarebbero svolte le prime elezioni presidenziali libere (...)Il Partito progressista democratico (Dpp) dell'attuale presidente Tsai Ing-wen non riesce a dialogare con la Cina continentale. Il Kmt mantiene invece un canale di dialogo molto spedito. Il motivo va ricercato nel celeberrimo "consenso del 1992", frutto di un accordo tra funzionari nominati da Kmt e Partito comunista cinese (Pcc) in cui si riconosce l'esistenza di una "unica Cina" (...) Tra poco più di sette mesi sapremo che cosa pensano invece i taiwanesi. Il commento di Lorenzo Lamperti su Linkiesta.

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Uscire dalla Via della Seta? Meloni non sa ancora come

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La Meloni sulla Via della Seta cinese, rinnovare l'accordo o no?

La Via della Seta è la manifestazione visibile delle mire economico-diplomatiche della "nuova Cina", le neonate Global Security Initiative e Global Civilization Initiative rappresentano invece il modello concettuale e teorico con cui Pechino ha la pretesa di presentarsi come potenza responsabile e garante di stabilità sulla scena globale. Il commento di Lorenzo Lamperti su Linkiesta.

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La Russia è sempre più legata alla Cina

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Putin, il vassallo di Xi!

«Ho l’impressione che siamo sempre completamente aperti l’uno con l’altro. Siamo in grado di andare d’accordo ed è facile avere un dialogo insieme. Siamo buoni amici». Luogo: Cremlino. Data: 22 marzo. Ma è il 2013. A parlare è Xi Jinping, che ha da poco ricevuto il primo mandato presidenziale ed è il suo primo viaggio all’estero. Ad ascoltarlo Vladimir Putin. Ma sono passati esattamente dieci anni, e trentanove faccia a faccia dopo, il timoniere e lo zar si chiamano «caro amico» diverse volte nel bilaterale più atteso degli ultimi tempi. Il commento di Lorenzo Lamperti su Linkiesta.

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