Atene in difficoltà per colpe non solo sue

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Anche perché, quando si parla di interessi economici, il più innocente si deve fare l’ergastolo. A cominciare dalla Germania. La quale è vero che è Germania perché i suoi abitanti sono tedeschi. Ma è anche vero che fu aiutata all’inizio del Duemila (quando era la malata d’Europa) in barba a ogni regola e a ogni trattato, quelli stessi su cui è inflessibile oggi. E’ anche vero che è riuscita a ottenere che l’euro fosse allineato al valore del suo marco. E’ anche vero che quei trattati continua bellamente a violarli con un eccesso di esportazioni non compensate da decenti importazioni: vendere senza consumare. Ed è infine vero che si è finanziata con i suoi appetibili titoli di Stato a zero interessi ai danni degli alleati. Risultato: recessione di tutti tranne una, ciò che la fa accusare di egoismo anche dagli Stati Uniti. Un editoriale di Lino Patruno suLa Gazzetta del Mezzogiorno.

La Germana è stata aiutata, ora tocca alla Grecia

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Annullare il debito greco si può

Di fronte a una catastrofe del genere, non c'è davvero da stupirsi che gli elettori abbiano rigettato il precedente Governo e le politiche che ha portato avanti (un po' controvoglia) per conto dei creditori. Come ha detto Alexis Tsipras, il nuovo primo ministro, l'Europa è fondata sul principio della democrazia. Il popolo greco ha parlato. Le autorità costituite devono come minimo ascoltare. Eppure tutto quello che si sente in giro lascia intendere che le richieste per un nuovo accordo su debito e austerità saranno respinte senza neanche pensarci su. Dietro a questa reazione c'è una discreta quantità di stupidaggini moralisteggianti. Due in particolare ostacolano le speranze di una risposta ragionevole alle richieste greche. Così l'economista Martin Wolf su Il Sole 24 Ore.

E se la Ue facesse quel che chiede Syriza?

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Antieuropeisti all'assalto dei governi

Podemos può riuscire a conquistare il governo in Spagna? Il movimento che ha raccolto la rabbia degli indignados sparsa nelle piazze spagnole può davvero replicare il trionfo di Syriza in Grecia? I sondaggi di oggi dicono che i numeri ci sono, che Podemos, dopo aver conquistato a sorpresa l’8% alle elezioni europee, è diventato la prima forza del Paese con oltre il 28% delle intenzioni di voto. Conservatori e socialisti seguono staccati, con poco più del 20 per cento: dopo trent’anni di alternanza alla Moncloa, rischiano di essere travolti dalla protesta anti-casta, dalla voglia di rinnovamento, dalle rivendicazioni democratiche di cittadini stremati dalla crisi economica e frustrati dalle conseguenti, odiatissime misure di austerity introdotte dal governo del popolare Mariano Rajoy e ancora prima da quello di José Lusi Zapatero. Un editoriale di Luca Veronese su Il Sole 24 Ore.

Syriza ha vinto, adesso ci prova Podemos

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