La tregua e il Qatar possono cambiare tutto (e in Israele?)

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Siamo alla vigilia di una nuova situazione politica nel Medio Oriente?

Dopo l’eccidio e la criminale invasione di Hamas nei kibbutz israeliani il 7 ottobre, seminando morte, terrore e orrore, la reazione israeliana è arrivata quasi subito prima con bombardamenti e alla fine con l’azione di terra, con artiglieria e carri armati, in un territorio lungo pochi chilometri dove vivono in superficie due milioni di persone e dove nel sottosuolo ci sono chilometri di cunicoli e strade che, sotto case, scuole, ospedali, nascondono il quartiere generale operativo dell’organizzazione terroristica di Hamas (...) La risoluzione 181 delle Nazioni Unite approvata nel 1947, due Stati e due popoli, con Gerusalemme "città libera", sembra un ricordo irrealizzabile, perché uno Stato palestinese, di fatto, non è mai esistito. Fare l'elenco dei colpevoli di questo fallimento sembra ormai un esercizio impossibile (...) Il Qatar è attivissimo e probabilmente lo è per i suoi interessi nel mondo che conta, ma anche per l'Arabia Saudita che supporta discretamente la sua azione. Sono paesi che sembrano quanto mai desiderosi di entrare nei grandi meccanismi finanziari e commerciali mondiali, con distinzioni di progressivo smarcamento dallo "stato etico" iraniano e probabilmente dalle radicalizzazioni religiose e dalla loro deriva terroristica. Il commento di Gianlugi Da Rold su Il Sussidiario.

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Può il bollettino dei contagi sostituire il Parlamento?

Il problema dell'Italia è che, guardando ai risultati delle elezioni regionali, vedendo le proiezioni nazionali e i sondaggi, non esiste solo un governo che è in minoranza numerica nel Paese, ma paradossalmente maggioranza in Parlamento. Dall’elenco dei partiti o delle forze politiche o dei cosiddetti movimenti, non esiste più un punto di riferimento, un autentico partito di maggioranza relativa intorno a cui sviluppare una linea politica di coalizione. Non solo: il proporzionale è destinato ad aumentare ancor più la confusione (...) Nel Paese si vive ogni giorno come cittadini, che vorrebbero un governo che almeno assomigli a un esecutivo di unità nazionale che affronti la situazione sanitaria, occupazionale, economica, scolastica. Il commento di Gianlugi Da Rold su Il Sussidiario.

Conte 2 mette il Parlamento fuori gioco

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L'Italia, paese dell'emergenza continua (lo dice il premier)

Il giudice emerito della Corte Costituzionale, Sabino Cassese, ha scritto un libro di grande razionalità e ragionevolezza, oltre che di sapienza giuridica: “Il buon governo. L’età dei doveri”. Questo libro non dovrebbe essere letto solo dagli studenti di giurisprudenza, ma anche studiato dai nostri “incredibili” parlamentari, gli acrobati, tutti, dell’antipolitica militante (sia a destra che a sinistra e al centro) e la migliore espressione di quell’analfabetismo di ritorno di cui parlano, riguardo all’Italia, diversi organismi internazionali. Questo libro rappresenta la condanna più grave all’attuale classe dirigente italiana, non solo quella politica. (...) Unico Paese democratico, decreta lo stato d'emergenza prima fino al 31 dicembre, poi fino alla fine di ottobre, poi, per "intervento" di qualcuno, al 15 ottobre. Cassese ha commentato in una dichiarazione televisiva: "Mai visto chiamare i pompieri quando non c'è nessun incendio". Il commento di Gianlugi Da Rold su Il Sussidiario.

Mai l'Italia così in basso, la recessione continua a mordere

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