In Francia cade l’ultimo tabù sull’argine contro Le Pen

  • Pubblicato in Esteri

Francia, Emmanuel Macron sarà un'anatra zoppa?

Il leader dei gollisti Eric Ciotti apre all’accordo con il Rassemblement National di Marine Le Pen. Se confermata – molti nel suo partito, Les Républicains, sembrano decisi a dare battaglia – sarebbe una svolta storica, che metterebbe fine a una tradizione pluridecennale. Quella del barrage contro l’estrema destra da parte dei partiti costituzionali, sempre pronti a unirsi nei ballottaggi pur di tenerla fuori, regola non scritta della Quinta Repubblica ma sempre rispettata, nonostante la crescita inarrestabile degli esclusi. Anche quando, nel 2002, per la prima volta, il Front National guidato dal Jean-Marie Le Pen (padre di Marine) arrivò al ballottaggio delle presidenziali, e la sinistra fu costretta a fare campagna per il presidente uscente, e suo storico avversario: il gollista Jacques Chirac (anche perché al primo turno gli elettori di sinistra, dando per scontato un ballottaggio socialisti-gollisti, portarono oltre la soglia di sbarramento ben quattro liste trotzkiste: ah, le meraviglie del doppio turno!). Il commento di Francesco Cundari su Linkiesta.

Leggi tutto...

Il coraggio di Macron, ora tocca ai riformisti italiani

  • Pubblicato in Esteri

Con Gabriel Attal Macron rinnova, ora tocca all'Italia

Ancora una volta Emmanuel Macron ha sorpreso un po’ tutti nominando primo ministro Gabriel Attal, trentaquattro anni, ministro dell’Istruzione uscente, il più giovane primo ministro della Quinta Repubblica, gay (è sposato con il capogruppo di Renew Europe Stephane Sejourné). In un momento non facile, ecco che il presidente francese ha giocato la carta del rinnovamento, un forte rinnovamento. Esce di scena la sbiadita Elisabeth Borne alla vigilia ormai di elezioni europee che per Ensemble, la formazione politica di Macron, si annunciano difficili a causa del convergente assalto a lui mosso da destra e da sinistra. La scelta di Attal è comunque un segno del vitalismo dell’inquilino dell’Eliseo che va verso la parte conclusiva del suo regno, nella quale deve porsi anche il problema della successione. Da questo punto di vista, Attal sembra avere qualità notevoli, unite al vantaggio di essere giovane, anche se è chiaro che è ancora prematuro vedere nel nuovo primo ministro il delfino designato alla ennesima corsa all’Eliseo. Il commento di Mario Lavia su Linkiesta.

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Newsletter

. . . .