Von der Leyen, Macron & co., ci portano di nuovo in guerra

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Questa Unione Europea che continua ad essere claudicante

I lettori di oggi leggono I sonnambuli di Christopher Clark che narra di come la Prima Guerra Mondiale giunse senza che coloro che in varia misura, pur da opposti fronti, condividevano l'esercizio del potere ne avessero contezza e potessero impedirne l'esplosione. Il colpo di pistola di Sarajevo esplose provocando una valanga di morti e scosse nel profondo la società liberale, spaccando in due – tra fascismo e comunismo – l'Europa e il mondo come una mela. Hermann Broch negli anni Trenta del lunghissimo Novecento scrisse anch'egli una trilogia intitolata I sonnambuli, descrivendo – dell'Impero tedesco e del mondo tutto – la dissoluzione dei valori che portò alla Seconda guerra mondiale. Per Broch la fine giungeva perché ciascheduno diveniva incapace di condividere i propri valori con quelli degli altri contemporanei generando solipsismo e distruzione.Il commento del prof. Giulio Sapelli su Il Sussidiario.

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In Ucraina, cronistoria di una crisi di intelligence

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Aldo Giannuli, qualche anno fa ci ha fatto riflettere su "Come i servizi segreti usano i media". Le agenzie di intelligence non hanno certamente l'esclusiva nella manipolazione delle informazioni, essendo in compagnia di governi, partiti, multinazionali, mafie e organizzazioni terroristiche (...) La Prima guerra mondiale scoppiò perché le classi dirigenti dell’epoca non si resero conto delle conseguenze delle loro azioni. “Sonnambuli” le ha definite lo storico australiano Christopher Clark. Speriamo si sveglino in tempo. Il commento di Mario Caligiuri su Formiche.

Ucraina vs. Russia, una vecchia storia

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