Un inedito Rothko su carta ad Oslo, in Norvegia

  • Pubblicato in Cultura

Mark Rothko è un famoso artista del XX secolo,  particolarmente noto per essere stato uno dei maggiori  esponenti dell'espressionismo astratto, un movimento artistico che emerse negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale. Egli nacque il 25 settembre 1903 a Dvinsk, nell'Impero Russo, oggi Daugavpils, in Lettonia, e morì il 25 febbraio 1970 a New York.

Le sue opere sono conservate nei musei di tutto il mondo, anche se i principali capolavori si trovano negli Stati Uniti. Il lavoro di Rothko ha subito diverse fasi durante la sua carriera, ma è meglio conosciuto per le sue opere degli anni '50 e '60, caratterizzate da campi di colore intensi e vibranti.

Dal 16 maggio al 22 settembre 2024 la rassegna Mark Rothko. Paintings on Paper aprirà al National Museum di Oslo con oltre 80 dipinti su carta che seguiranno lo sviluppo dell’artista dalle prime opere figurative ai suoi ultimi lavori passando attraverso i celebri dipinti a colori. Sarà la prima grande mostra di Mark Rothko nella regione nordica e presenterà un aspetto meno familiare della produzione del pittore statunitense di origine ebraico-lettone: i dipinti su carta.

Nelle sue creazioni l’artista era ispirato dalla sua filosofia personale e dalle sue riflessioni spirituali. “Mi interessa solo esprimere emozioni umane fondamentali – la tragedia, l’estasi, il destino – e il fatto che molta gente crolli o pianga quando si trova di fronte ai miei quadri mostra che comunico queste emozioni fondamentali. La gente che piange di fronte ai miei quadri vive la stessa esperienza religiosa che ho vissuto io …”

La produzione di Mark Rothko occupa una posizione a sé stante nell’ambito della produzione americana degli anni Cinquanta. Non è simile all’action painting di Pollock, de Kooning, Kline, né alla pittura purista di Barnett Newman (1905 -1970) e di Ad Reinhardt (1913 -1967), ai quali ultimi è tuttavia avvicinabile per la scelta dei color fields. La sua esperienza si colloca forse tra i due estremi, avendo in comune con l’action painting  di Pollock e con l’astrazione di Newman e Reinhardt, un’attenzione al sublime di derivazione romantica.

Egli accarezza la superficie delle sue tele con pennellate morbide, facendo emergere il colore senza bloccarlo in rigidi confini. L’intensità emozionale si rivela nei margini sbavati, in cui un colore cede all’altro con la fluidità propria degli stati d’animo.

Nonostante sia conosciuto per i suoi grandi dipinti astratti su tela, Mark Rothko produsse un migliaio di opere su carta. Queste opere  rivelano un aspetto importante e inedito della sua arte. Il percorso a Oslo, organizzato in collaborazione con la National Gallery of Art di Washington, permette di spaziare dai paesaggi ai ritratti fino ai progetti surrealisti e alle caratteristiche opere rettangolari a campi di colore.

“Rothko - ricorda il curatore Øystein Ustvedt - proveniva da una famiglia ebrea e subì presto la persecuzione e successivamente l'alienazione quando la sua famiglia emigrò dall'attuale Lettonia negli Stati Uniti. Da lontano assistette all'Olocausto. Ciò che emerse da questo background furono dipinti astratti carichi di sentimenti, atmosfere e stati emotivi come il dolore e la tragedia. Questo è ciò che rende i suoi dipinti espressivi in modo indescrivibilmente bello”.

Molti dei suoi lavori sono stati pensati per essere esposti in ambienti silenziosi e contemplativi, incoraggiando lo spettatore a immergersi completamente nell'esperienza visiva.

“Rothko - afferma Karianne Ommundsen, Curator Education al National Museum - voleva essere intimo e umano e comunicare direttamente con lo spettatore. Nell'incontro con i suoi dipinti bisogna trascorrere del tempo davanti ad essi per percepirne tutto l'effetto. Si tratta di opere che hanno una capacità unica di evocare emozioni potenti e affinità”.

Nel 1968, dopo aver subito un infarto, Rothko  iniziò a lavorare con materiali e formati meno impegnativi, aumentando in questo modo la sua produzione di dipinti su carta. Alcune opere di questo periodo ci mostrano una tavolozza cupa dominata dal nero, dal marrone e dal grigio. Furono interpretati come  un presagio del suicidio che sarebbe avvenuto nel 1970. Eppure, in molti dei suoi ultimi lavori, l'artista fa ricorso anche a toni vivaci di viola, rosa e blu che complicano la nostra percezione dei suoi ultimi anni, un periodo che la rassegna approfondisce.

La notorietà di Rothko è stata alimentata anche dalle sue numerose commissioni per opere d'arte pubbliche, tra cui una serie di murales per il Four Seasons Restaurant nel Seagram Building a New York City. Questi lavori, insieme alle sue opere più famose, lo hanno reso una figura iconica nell'arte contemporanea.

Patrizia Lazzarin, 27 aprile 2024

.

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Newsletter

. . . .