Fisco-Dracula, una triste storia italiana

Ad oggi un contribuente è in attesa di ricevere risposta al messaggio e-mail inviato al Team Rimborsi (per via normale perché i singoli Uffici non hanno un indirizzo di posta certificata) e all'indirizzo Pec della Direzione provinciale II di Milano e attende una risposta esaustiva, sperando tra l'altro di ricevere i suoi 12.269,55 euro oltre gli interessi maturati in trent'anni avendo rinunciato al rimborso delle spese. Nel frattempo il cittadino ha venduto dei titoli per pagare l'Imu e la Tasi che naturalmente sono scadenze che non aspettano. Così Vittorio Da Rold su Il Sole 24 Ore.

La tragedia del fisco italiano, poveri contribuenti!

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Per colpire i ladri occorre agire in fretta

Su il Giornale Vittorio Feltri, che non può essere sospettato di simpatie governative, propone di rendere pubblici i redditi di tutti gli italiani. Solo così si può erigere un argine al dilagare della corruzione. Chi abbia la coscienza a posto non deve temere alcunché. Coloro che, viceversa, abbiano sgraffignato, tremino pure: chissenefrega. Il ragionamento di Feltri non fa una grinza ed è accoglibile.

Bisogna fermare i corrotti

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Fa male ai partiti non mantenere le promesse

C’è la corsa a chi la spara più grossa, a chi promette di più, a prescindere se il confronto avviene in parlamento o nelle piazze, o se si vota per Bruxelles oppure per il consiglio di circoscrizione. Ci si illude, o meglio si tenta di illudere gli italiani, che il voto per le europee possa determinare sconvolgimenti epocali nella politica nazionale. La vede un po' così Vittorio B. Stamerra, su La Gazzetta del Mezzogiorno.

Europee, comunque la si giri, i partiti hanno perso

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