Salta il patto del Nazareno

Il patto del Nazareno va in soffitta. Adesso il premier può rendere manifesto un altro patto, quello on Angelino Alfano e la pattuglia del raggrupamento che ruota intorno al Nuovo Centro Destra, condividendo la tesi che l’Italicum, «oltre alla governabilità, dovrà garantire anche la rappresentanza». Traduzione: le soglie d’ingresso in Parlamento per le forze più piccole saranno abbassate al 3%. Allo stesso modo il leader del Pd apre alla minoranza della «ditta» sulle preferenze, per trovare copertura nelle votazioni alle Camere. Così Francesco Verderami sul Corriere della Sera.

Patto del Nazareno addio! Senza rancore

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La doppia maggioranza del premier sul filo del rasoio

Il leader del Pd intende proseguire «fino al 2018» con la tattica della «doppia maggioranza» che gli sta per garantire al Senato il primo voto sulla modifica del bicameralismo. Ma in vista del «settembre nero» rafforza intanto l’argine della maggioranza di governo, consapevole che «l’autunno sarà difficile»: «Tuttavia, proprio le difficoltà ci aiuteranno a fare cose nuove». Non è dato sapere quali saranno le «cose nuove» che dovrebbero trovar spazio nella legge di Stabilità, e che sarebbero alla base di certe frizioni con il ministro dell’Economia. C’è un motivo però se giovedì, in Consiglio dei ministri, il premier ha voluto rassicurare la sua squadra di governo: «Piano piano ce la faremo. E supereremo le critiche attraverso la ripresa dell’occupazione. Perché assieme ai dati negativi, ci sono anche dei dati positivi». Così Francesco Verderami sul Corriere della Sera.

Matteo ha perso un po' di baldanza

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Renzi pensa ad una manovra correttiva

L'economia non decolla, il crccio di Renzi, non i litigi o le prese di posizione sulle riforme del Senato e sull'Italicum. Se non fosse per quel tallone che rende il premier vulnerabile e che rischia di far saltare l’allineamento dei pianeti. Le trattative in Europa sulla flessibilità nemmeno e i margini di azione sono assai ristretti. In attesa del numero magico sulla crescita, che darà un segno alla legge di stabilità, il crescente nervosismo del premier si scarica nel rapporto sempre più teso con le strutture di via XX Settembre, dove - ritiene - ci sia un manipolo di «sabotatori. Cos' Francesco Verderami sul Corriere della Sera.

I timori di Matteo, non c'è la svolta in economia

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