Debiti sovrani in mano alle banche

Le banche nell’area dell’euro, tutte, continuano a trarre vantaggio da questa “concessione” normativa: detengono 1.850 miliardi di titoli di Stato in euro (in media 5,8% degli asset totali) non avendo limiti sull’entità dell’esposizione e senza alcun assorbimento di capitale, incassando ora un notevole aumento della redditività dato dal carry trade (costo del finanziamento più basso rispetto al rendimento del bond), e usando l’abbondanza dei titoli come collaterale per le operazioni Bce e per soddisfare i requisiti più stringenti sulla liquidità. L'editoriale di Isabella Bufacchi su Il Sole 24 Ore.

Nei portafogli delle banche quasi 2 mila miliardi di titoli di stato

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Mercati, le regole da cambiare, in Cina come in Europa

La Cina sembra in mezzo al guado: i mezzi interventi sui tassi, i “finti” Quantitative easing e soprattutto le misure repressive da socialismo reale non tengono più all’urto del mercato. Per chi investe e per chi produce dall’estero, non è solo il rallentamento economico cinese a far paura: è l’assenza di indipendenza delle authority, l’opacità dei processi decisionali del governo, la mancata crescita dei redditi e il passo delle riforme che spaventano. Ed è soprattutto la crisi del sistema bancario e finanziario cinese, a cui il governo di Pechino non è in grado di dare risposta, a creare il nervosismo degli investitori e i presupposti per la fuga dei capitali. L'editoriale di Alessandro Plateroti su ll Sole 24 Ore.

Chiudere la borsa di Shanghai sintomo di debolezza non di forza

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