I partiti alla prova elettorale

Un sistema elettorale come il Rosatellum in cui si sceglie un candidato o un partito e si finisce per favorire qualcuno o qualcosa che non si immagina neanche, deve spingere l’elettore ad imbracciare l’unica arma: un voto consapevole. Così ilfattoquotidiano.it ha analizzato le storie e le biografie di tutti i candidati sia nei collegi uninominali sia nei listini bloccati del proporzionale. Ne sono venuti fuori 273 che, per motivi diversi, possono spingere gli elettori a una riflessione sul voto. La scelta, ovviamente, è libera, ma è bene essere informati. L'interessante inchiesta di Diego Pretini e Thomas Mackinson su il Fatto Quotidiano

4 marzo, in corsa per la poltrona condannati, prescritti e indagati

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La bufala della cancellazione delle provincie

A distanza di otto mesi dalla legge il processo di riordino delle 105 provincie è ancora tutto per aria, l’assorbimento delle funzioni da parte di Regioni e Comuni procede in forte ritardo sulla tabella di marcia. Se tutto va bene, se ne parlerà nella primavera 2015. E così, mentre le vecchie Province continuano ad assolvere la loro missione, si naviga a vista. L’ultimo pasticcio è uscito dalla Legge di Stabilità approvata alla Camera che ha definito tagli lineari alle risorse delle province per 1,2 miliardi nel 2015 e altri 2 nel 2016, ma senza la contestuale riduzione delle loro funzioni fondamentali che ne costano 3,1. La ciliegina è poi un emendamento (art. 35 bis) che impone il taglio del 50% del personale, senza però aver preventivamente indicato quali funzioni sopprimere e a chi affidarle dopo aver messo alla porta gli attuali dipendenti. Così Thomas Mackinson su Il Fatto Quotidiano.

Le provincie abolite? Ma quando mai!

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Il premier sta tradendo tutte le sue promesse elettorali

Matteo Renzi sta facendo tutto il contrario di quel che aveva promesso all'atto dell'incarico del suoesecutivo. Voleva disboscare, ridurre, razionalizzare. Erano le parole d'ordine del governo sulle società controllate dallo Stato e sulle partecipate locali. Ma mentre il commissario alla Spending scriveva i suoi piani la giostra degli incarichi continuava indisturbata. Sulle poltrone, a prescindere dalle competenze, si accomodano fedelissimi del giglio magico e trombati della vecchia guardia. Così le società pubbliche sono sopravvissute ancora. Un bel servizio di Thmas Mackinson su Il Fatto Quotidiano.

Renzi, acre odore di vecchia politica

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