Finanziaria di Renzi, certo l'aumento del deficit

Che contiene una manovra economica basata sull’aumento del deficit (sul quale l’Ue chiude un occhio) e sulla riduzione delle tasse, a partire dalla più odiata e simbolica: la Tasi sulla prima casa. In attesa della “bollinatura” di Stato - così, in gergo tecnico, si chiama il timbro che si aspettava ieri dalla Ragioneria, necessario per mandare la legge all’esame del parlamento -, il bollino che marca la manovra 2016 è nell’ultimo provvedimento infilato in extremis, a sorpresa: l’innalzamento del tetto all’uso del contante. Ossia la sparizione di un limite che era stato introdotto per combattere l’evasione fiscale, il lavoro nero, il riciclaggio. Insomma: l’economia sommersa, divorata dall’illegalità, nello spazio grigio in cui convivono, a volte intrecciandosi, la frode al fisco e la frode al prossimo, fino alla violenza della criminalità organizzata. L'editoriale di Roberta Carlini sul Messaggero Veneto.

Finanziaria di Renzi, vedi quelle di Berlusconi

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Per Renzi meno tasse per tutti. Sarà così?

Quali tasse scendono con questa legge di stabilità? L’eliminazione della Tasi vale 3,7 miliardi e tutti gli altri sgravi, dal lavoro all’abolizione dell’Imu agricola, 1,7 miliardi (vedi tabella a lato). Ci sono poi 3 miliardi di tasse in più (sui giochi e sui capitali rimpatriati). Siamo lontani da quei 20 miliardi di minori tasse. La realtà è che la parte maggiore, 16,8 miliardi, proviene dalla cancellazione degli aumenti Iva che precedenti governi avevano previsto, rimandandoli agli anni futuri. Qui sta il punto. Se i cittadini si ricordavano di quei vecchi impegni e si aspettavano un aumento dell’Iva nella prossima primavera, il governo ha ragione. Le tasse sono state ridotte rispetto a quanto ci si aspettava di dover pagare. L'editoriale di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera.

Poca crescita con questa Legge di Stabilità

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Renzi promette una riduzione delle tasse

Case e pensioni. Pensioni e case. Da quanto tempo il dibattito, alla vigilia di ogni manovra economica, ruota attorno a queste due parole? Da Dini a Fornero, da Berlusconi (che calò in tv sulla campagna elettorale 2006 l’asso dell’abolizione dell’Ici) a Renzi (che sempre in tv ha annunciato la fine dell’attuale Tasi, erede dell’Imu, erede dell’Ici), niente sembra essere cambiato nelle priorità della politica nazionale. Nel frattempo c’è stata la più grave crisi economica dal ’29, sono passati vari governi, tre o quattro generazioni nuove si sono affacciate alla vita adulta, ma la lingua batte sempre lì: pensioni e case. Un editoriale di Roberta Carlini sul Messaggero Veneto.

Il premier dimentica i giovani

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