Italia in ritardo nonostante gli aiuti di Mario Draghi

Nonostante anni di iniezione di liquidità e di politiche monetarie aggressive il mondo stenta a ripartire. Le possibili cause so no ampiamente dibattute: demografia, ineguaglianza, incertezza, peso del debito ereditato dalla Grande crisi, ma la verità è che una ricetta per riportare le economie a crescere ai tassi del decennio prima della crisi non ce l’ha nessuno. In questo vuoto le banche centrali hanno acquistato un ruolo sempre piu importante e sono diventate veicoli essenziali nell’intermediazione finanziaria, grandi acquirenti di titoli di Stato e altri stru-menti, andando al di là del loro tradizionale ruolo di controllo del tasso di interesse a breve termine. È molto probabile che questo non sia un fatto temporaneo. L'editoriale di Lucrezia Reichlin sul Corriere della Sera.

La ripresa economica è ancora lontana

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Italia, la crescita è ancora lontana

L’Italia, deve ridurre il deficit strutturale di appena lo 0,1% del Pil, rischia un deterioramento del Pil pari allo 0,2%. Cosa che potrebbe condurre a una “deviazione” da far rientrare. Di nuovo, il tema di una crescita debole che assieme all’alto livello del debito collocano l’Italia tra i paesi con «squilibri eccessivi» che necessitano «azioni decise e un monitoraggio specifico». Un articolo di Guido Gentili su Il Sole 24 Ore.

C'è la ripresina, ma non è merito di Renzi

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