Italia, la piccola “provincia” che balla tra Cina e Usa

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Sabino Cassese, un grande costituzionalista, qualche settimana fa in un’intervista, ha fatto comprendere che nella stessa Costituzione italiana c’è la possibilità di un passaggio al presidenzialismo, un grande analista politico come Marcello Sorgi fa notare che, al di là dei referendum renziani bocciati, un presidenzialismo di fatto esiste sin dai tempi di Oscar Luigi Scalfaro. Il commento di Gianluigi Da Rold su il Sussidiario.

L’Italia parla di presidenzialismo, ma l’Asia ribolle

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Con Draghi la costruzione europea deve darsi un’anima

Scrive Antonio Gramsci nei suoi Quaderni, pag. 957: “il fatto che il ‘progresso’ si verifica sempre come reazione delle classi dominanti al sovversivismo sporadico e disorganico delle masse popolari con ‘restaurazioni’ che accolgono una qualche parte delle esigenze popolari, quindi ‘restaurazioni progressive’ o ‘rivoluzioni-restaurazioni’ o anche ‘rivoluzioni passive’”. Le riflessioni del prof. Giulio Sapelli su l'Occidentale.

E' l'ora di SuperMario

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L'obiettivo di Pd e M5S, la scalata al Colle

I cardinali che in conclave sono entrati Papa, ma ne sono usciti con la stessa porpora che indossavano all’ingresso si potrebbe fare un lungo elenco. E quel che vale per la Chiesa quando si deve nominare il sostituto di Pietro, vale anche per la politica. La via del Quirinale è infatti lastricata di illustri candidati rimasti tali. Tanto per dire, nel 1964, quando fu eletto Giuseppe Saragat, la lista dei pretendenti era assai lunga. Si andava da Giovanni Leone ad Amintore Fanfani, da Umberto Terracini a Pietro Nenni, con in mezzo i nomi di Giulio Pastore, Brunetto Bucciarelli Ducci, Paolo Emilio Taviani, Cesare Merzagora, Attilio Piccioni ecc ecc. Il commento di Maurizio Belpietro su Panorama.

Chi sostituirà Mattarella? L'unica fissa dei nostri politici

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