L'Europa è sovranista a sua insaputa

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L'Europa messa nell'angolo dai sovranisti

Forse non ce ne eravamo accorti ma l'Europa era già sovranista prima che arrivassero sulla scena Salvini, Orbàn o Le Pen: non ha mai avuto una politica estera e di difesa comuni. La Francia ha dato il via alla guerra di Libia nel 2011 consultandosi con la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, non con la Germania o l'Italia. Questa decisione, la più grave di tutte, perché si è trattato di andare in guerra, ha reso chiaro che a prevalere erano gli interessi nazionali. L'avventura libica è stato il maggiore disastro per l'Italia dalla seconda guerra mondiale ma anche per l'Unione europea. Tutti hanno capito che un Paese fondatore poteva essere colpito nella sua sfera vitale, nonostante ci fosse l'Unione e che anzi proprio l'Europa poteva affondare un suo stato membro. La politica estera europea è un po' come l'araba fenice. Ha dei contorni assai vaghi e si esprime soprattutto con mezzi economici, come le sanzioni o attraverso la cooperazione internazionale. Il commento decisamente controcorrente di Alberto Negri sul sito Linkiesta.

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Europeisti e sovranisti all'Ok Corral del 26 maggio

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Il tedesco Manfred Weber, candidato dall'autunno alla presidenza della Commissione Ue, può contare sull'endorsement di Merkel e di tutta la Cdu, divisa ma ricompattata sulla Csu, non entusiasma né isocialdemocratici (Sdp) al governo nella Grande coalizione, né i liberali (Fdp) all'opposizione. Sono ovviamente contrari, sempre a destra, gli euroscettici e sovranisti di Alternative für Deutschland (AfD). E men che meno vogliono Weber i verdi tedeschi e, ovviamente, i sovranisti di Alternative fur Deutschland. Il commento di Barbara Ciolli sul sito Lettera43.

Bruxelles, la Germania punta alla presidenza della Commissione Europea

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L'ondata populista ha raggiunto il suo picco? No

L'ondata populista ha raggiunto il su picco? L’Italia ha dimostrato il 4 marzo che l’idea di questo picco era illusoria, facendo sprofondare la terza economia della zona euro in una crisi politica e l’Unione europea in uno dei suoi consueti periodi d’incertezza quando vacilla uno dei suoi membri più importanti. In difficoltà nel suo stesso paese, Marine Le Pen si è in parte consolata domenica sera twittando che Bruxelles avrebbe passato una brutta nottata. Questa nuova ondata di risultati favorevoli alle forze che potrebbero essere definite genericamente antisistema, perlopiù ma non sempre antieuropee, permette di trarre alcune lezioni. Il commento di Pierre Haski su Internazionale.

La forza dei populismi cresce in tutta Europa

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