Le scadenze elettorali che imbrigliano l'Europa
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L’anno prossimo si festeggeranno i sessant’anni del Trattato di Roma, avvio formale della costruzione europea, ma il rischio è di arrivarci in un brutto momento, mentre forte soffia il vento populista e più debole è l’Unione. La Gran Bretegna se n’è andata; in Francia si voterà in primavera per il presidente della Repubblica e poi per il Parlamento mentre sembra. inarrestabile la marcia di Marine Le Pen il cui Front National è cresciuto sotto le bandiere che vedono nell’Europa, con la sua moneta unica, la madre di tutti i mali; a fine estate la Germania eleggerà il cancelliere, ma Angela Merkel non è più quella del 2013. L'editoriale di Bruno Manfellotto sul Messaggero Veneto.