La Ferrari vola a Detroit, il Belpaese affonda

Sarà bene considerare che il caso-Fiat diventa presto una lezione per tutti, a cominciare dal governo e da chi dice di sostenere le riforme: in un Paese che non cresce, che non investe sulle imprese, che è lento nelle riforme e soffocato dalla burocazia e dal fisco, la perdita dell'ultima vera grande impresa industriale rischia di accelerare in modo irreversibile quel declino industriale e tecnologico che ci emargina dall'Europa e mette in fuga le nostre risorse migliori. Così Alessandro Plateroti su Il Sole 24 Ore.

L'addio di Marchionne all'Italia, un monito per il governo

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Il centrodestra ha trovato l'anti-Renzi?

Per ora l’Anti-Renzi non c’è, perché Marchionne - il più titolato a farlo - è affaccendato in altre mansioni. Ma Marchionne domenica scorsa ha indicato il programma per un possibile Anti-Renzi. Un programma politico-economico che oggi non trova alcun leader o portavoce, ma che al più presto potrebbe trasformarsi in un’offerta politico-elettorale se spuntasse un personaggio in grado di comunicarla sulle piazze e in tv. In breve: oggi c’è solo Renzi non perché Renzi sia uno e trino, ma perché manca un pezzo da novanta capace di competere con lui, facendosi paladino dei contenuti rilanciati da Marchionne. Così Giuseppe De Toaso su La Gazzetta dl Mezzogiorno.

Marchionne (Fiat) contesta Renzi

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La Fiat ha davvero acquistato la Chrysler?

La Fiat ha davvero acquistato la Chrysler?. La Fiat ha festeggiato a Piazza Affari con uno splendido + 16,4%. Se sono rose fioriranno, dicono gli scettici. E in effetti c'è da meravigliarsi per questo straordinario risultato. L'azienda va male. Da anni non riesce a convincere il mercato che acquistare automobili Fiat è un affare. Sembra che gli italiani non concordino e preferiscano rivolgersi ad altri marchi. In controtendenza gli indici azionari. L'exploit di questi giorni non è è giustificato dall'andamento delle vendite. Poi, un particolare. La Fiat compra dalla Veba le azioni con i soldi della Chrysler! Qualcosa non torna. E' come se io, Tizio, comprassi una porzione di un immobile i comproprietà con Caio, con i quattrini di Caio. Sergio Marchionne viene comunemente definito un genio, ma la Chrysler l'ha salvata con i soldi dei contribuenti americani (un grazie a Barack Obama che glieli ha generosamente regalati). Adesso l'a.d. di Fiat-Chrysler rileva tutto il pacchetto restante delle azioni della Chrysler con i soldi della ... Chrysler. In Italia ci si preoccupa della sorte degli stabilimenti sul territorio. I sindacati si dicono preoccupati e aspettano risposte dalla proprietà. Si ha un fondato timore che il cuore dell'azienda non resti a Torino. Ma è evidente che Marchionne sceglierà Detroit. Perché sono gli americani che lo pretenderanno. E a ragione. Perché i soldi per questa operazione sono sonanti dollari americani.

Marco Ilapi - 3 gennaio 2014

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